Le cinque cose peggiori da trovare in un libro fantasy

Oggi si torna a parlare di scrittura. E lo faccio trattando di uno dei miei generi preferiti, il fantasy. Ne ho letti diversi nella mia “carriera” di lettore e, per questa ragione, oggi provo a fornire una lista di tutti quegli elementi che spero di non ritrovare più nei fantasy.

 Trame cervellotiche
Una cosa che non mi piace è la tendenza che alcuni autori hanno a costruire trame cervellotiche. Universi distopici, con una storia complicatissima alle spalle, governi corrotti e divisi in ottanta caste o partiti politici. Background talmente complessi e farraginosi che, spesse volte, appesantiscono la lettura e allontanano troppo il lettore della storia.
Io capisco che sia essenziale provare ad essere originali e a congegnare storie diverse da quelle precedentemente lette, ma bisogna capire che più è difficile l’universo in cui la storia si svolge, più difficile è equilibrare la scrittura, nelle sue fasi narrative e descrittive.

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Non sono un antagonista degli universi molto particolari, con caratteri specifici, ma ritengo che sia evidente che per giostrare tali contesti narrativi occorra una sapienza e una maestria nel narrare assolutamente rara. Serve la capacità di portare avanti la storia, indagare la psiche dei personaggi e, al contempo, descrivere il background.
Frequentemente, però, si finisce per non saper armeggiare con “regole” del mondo narrativo troppo numerose e complicate, ed allora si verificano due piccoli disastri:
GLI SPIEGONI (prologhi o dialoghi o capitoli interamente dedicati alla descrizione dell’universo e alle ragioni alla base della storia, per togliersi dai piedi la difficoltà di introdurre, a poco a poco, la descrizione del contesto)
IL CONTESTO SCHIACCIA I PERSONAGGI (l’autore è talmente innamorato del mondo che ha concepito, che questo mondo e le sue regole mettono in secondo piano la psiche e l’originalità dei personaggi).

Storie d’amore buttate a casaccio

Dicono che le storie d’amore vendono, e, allora, nei fantasy si prova a buttarle nel mix. Bisogna fare attenzione, però, dal momento che, a volte, queste love story sembrano un’aggiunta in post-produzione e nulla aggiungono e nulla tolgono alla trama.

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Se di amore si deve trattare, occorre farlo in maniera sensata ed emozionante, anche nei romanzi fantasy.

7 pensieri riguardo “Le cinque cose peggiori da trovare in un libro fantasy

  1. “La morte perché fa figo” per un certo periodo era diventato il cancro di qualsiasi cosa, anche delle serie tv: ovunque c’erano personaggi che cadevano come mosche, e si susseguivano annunci apocalittici come “morirà un personaggio amatissimo”, “nessuno è al sicuro”, “non affezionatevi a nessuno”, il tutto a scapito di qualsiasi verosimiglianza (a meno di essere molto molto sfortunati, nella vita di una persona normale difficilmente muore qualcuno ogni 6 mesi circa).

    Per i cattivi sono d’accordo, anche se devo dire che un po’ mi mancano i cattivi che sono cattivi e basta, senza una motivazione o una backstory; d’altronde il mondo è pieno di gente che fa del male semplicemente perché può farlo o perché ne trae piacere, anche se capisco che in un’opera di narrativa possa apparire insoddisfacente.

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  2. Non trascurerei la magia che funzioni a caso e i personaggi “troppo” speciali (ultimo della sua stirpe, nato con la magia (livello di padronanza a tre mesi: arcimago leggendario che Merlino levati) in un mondo in cui la magia si studia, Q.I. 395, bellezza sfolgorante, pene equino (ma nessuna si è mai fatta male) superduellante, predestinato alla spada più spadosa del mondo, nel capitolo tre trascende e diventa un Dio “e il patetico Cthulhu si umilia ai suoi piedi” (cit. Kaos, mi pare)…

    E poi, non so: la sciatteria nel fantasy è assai diffusa, è facile trovare molti libri scritti alla meno peggio… 😛

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