Tutti gli errori di “The Bells” – Game of Thrones Season 8 Episode 5

Allora, prima che mi linciate, voglio fare una premessa a questo articolo. Anzi, andrebbero fatte almeno un paio di precisazioni, prima di addentrarci nella questione.

  1. Gli errori di cui si tratterà nell’articolo sono errori di costruzione e di narrazione, non di regia. Trovo, infatti, che l’episodio, in sé, sia bellissimo e ben realizzato. Il problema risiede nella storia che narra, semmai.
  2. Troppo spesso, da quando sono iniziate le critiche a questa stagione, le persone hanno cercato di zittire chiunque non apprezzasse gli episodi, dicendo che non si può parlare se non si ha esperienza come sceneggiatori o registi. Bene, se la pensate in questo modo, vi prego di abbandonare immediatamente il blog. Scambiare opinioni ed esternare critiche è essenziale per un appassionato, quindi, se siete degli pseudo-fascisti che non accettano opinioni diverse dalla vostra, cambiate aria!

*SPOILER ALERT*

Siamo pronti, dunque, come indicato dal titolo, per parlare degli errori di questa puntata.

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Jon Snow non è l’eroe della storia

Forse lo avremmo dovuto capire con il terzo episodio. Non ha ucciso il re della notte. Bene, non è stato decisivo nemmeno nella battaglia contro i Lannister, Euron e la compagnia Dorata.

Chi si aspettava un Aragorn 2.0 sarà certamente deluso, ma questa è la vita…

Chiaramente il fatto che Jon Snow non spicchi è il “meno grave” degli errori. Trovo coerente che, alla fine, i personaggi decisivi, in questa stagione finale, siano stati Arya e Daenerys. Tuttavia, bisogna ricordarsi, che Jon è stato riportato in vita, e io immagino che Melisandre lo abbia portato indietro per qualcosa di più di quello a cui abbiamo assistito sinora.

Difficilmente quello che compirà nell’ultimo episodio riuscirà a redimere Jon Snow e a renderlo un personaggio iconico. Manca un episodio alla fine della serie e io sono sempre più convinto che Snow sia stato un personaggio meno importante e meno utile alla storia di quanto la fanbase ha creduto.

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Jaime, era tutto fan service?

Chiariamoci, trovo quasi comprensibile il fatto che l’amore di una vita non si cancelli facilmente.

Infatti, Jaime è riuscito ad allontanarsi da Cersei soltanto dopo anni e anni di atrocità della sorella. Aveva voltato le spalle a Cersei e alla sua casata e si era battuto per la prosecuzione della vita a Westeros, lottando contro gli Estranei. Aveva persino ceduto alle lusinghe di un’altra donna…

Era la storyline di redenzione perfetta, ma è stata annullata con un colpo di spugna. Forse, Jaime era un personaggio che non poteva redimersi. Forse, per rendere assolutamente coerente quello che è accaduto in questo episodio, invece, bisognava approfondire maggiormente la sua psicologia dal momento dell’abbandono di Approdo del Re.

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Cersei: eroina tragica

Stiamo arrivando ai punti VERAMENTE drammatici dell’episodio (o, meglio, della serie). Sono stato tra quelli che si sono battuti per giustificare la fine della minaccia degli estranei già nel terzo episodio della stagione.

Ho detto e ripetuto che Cersei era il villain che tutti volevamo vedere perire. Era stata lei l’antagonista di – praticamente – tutti i personaggi positivi della storia. Ha ucciso una miriade di personaggi amati, ha ordito trame, creato trappole. C’è la sua testa diabolica dietro la maggior parte dei drammi che hanno patito i personaggi martiniani e noi fan accaniti dello show.

E, allora, mi chiedo? Quale finale migliore di una morte significativa?

Cersei doveva essere uccisa. Sansa voleva che venisse giustiziata, Arya voleva ucciderla, Jon aveva un conto in sospeso, Daenerys era folle per l’insolenza di Cersei, rea di averle rubato il trono e di aver ucciso praticamente tutte le sue alleate più eminenti.

Gli sceneggiatori avevano creato una storia perfetta. Un pathos, un climax costante, durato anni e anni, che non poteva che culminare con una morte epica per Cersei. Era tempo per la rabbia, era tempo per la vendetta, era tempo per esorcizzare tutto il male perpetrato da colei che ha causato la guerra e l’instabilità nei sette regni.

E, invece, ci becchiamo la redenzione e un finale da eroina tragica. Abbiamo visto morire male personaggi molto più meritevoli di lei. Cersei, invece, muore tra le braccia dell’uomo che ama, rivelando tutti i sentimenti e tutta l’umanità che non avevamo mai visto in lei. Un finale dolceamaro, non c’è che dire. Ha avuto una fine onorevole, quella che ha negato a tutti i suoi oppositori.

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Daenerys e la mattanza ingiustificata

Il prossimo che dice che aveva senso quello che ha fatto verrà fucilato. A parte gli scherzi, ci può anche stare che Daenerys si dovesse trasformare nella temuta “Mad Queen”. Ma non così, non in modo così repentino.

E  poi, ma è folle fino al punto di preferire massacrare gli innocenti a coloro che hanno provato a ucciderla, a indebolirla e a scacciarla? No perché, davvero, non ha alcun senso che Daenerys non abbia voglia di un faccia a faccia con Cersei.

Direte: Cersei è morta comunque. Ma se non fosse morta? Se Jaime l’avesse condotta in tempo fuori dalla fortezza? A Daenerys non fregava una beneamata. Doveva ammazzare i bambini. Ma perché? Spiegatecelo, quanto meno.

Ma che cosa diamine significa? Siccome avete poche puntate, allora, per renderla immediatamente il villain dell’episodio finale, rinunciate a ogni logica?

CONCLUSIONI:

The Bells è un episodio con una splendida regia, che esprime in pieno i drammi della guerra e racconta, in maniera impeccabile, il relativismo che esiste nelle definizioni di bene e male.

Ma avevamo bisogno di un finale così ricercato?

Cioè, intendiamoci, tutto quello che è successo poteva anche succedere, ma con una costruzione diversa. In questa stagione tutti i pilastri sono cambiati, tutti i personaggi sono cambiati drasticamente, e lo hanno fatto troppo repentinamente.

Il finale è stato costruito in maniera troppo imprevedibile per quelle che erano le storyline che ci portiamo dietro da anni. Se questo doveva essere il finale, allora occorreva ripensare in toto questa stagione e fare in modo di ottenere almeno altri tre/quattro episodi, per darci modo di abituarci a una Cersei meno malvagia, ad un Jaime meno redento, ad una Daenerys più folle di quanto aveva fatto capire fino a quel momento.

Quali sono i vostri punti di vista? Siete d’accordo?

17 pensieri riguardo “Tutti gli errori di “The Bells” – Game of Thrones Season 8 Episode 5

  1. The bells è un ottimo episodio non si discute ma hai ragione su tutto il resto, e come ho scritto poco fa su un altro blog, ho questa fastidiosa sensazione che i due scellerati proprio qui volevano arrivare 🤗

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  2. Che non sono d’accordo l’ho già scritto stamattina. Alla fine, quelli che definisci errori sono sviluppi della trama diversi da quelli che avresti voluto, non incoerenze o incongruenze.
    Forse non hai letto Dostoevskij, o se l’hai letto non l’hai capito bene…
    Forse non hai letto nemmeno René Thom, ti manca la teoria delle catastrofi.

    Resto in attesa di fucilazione e/o arrostimento 🙂

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  3. Concordo: una stagione che ha rovinato completamente la serie, solo per la fretta di chiudere quella che, dopotutto, è solamente la serie del decennio.
    Ci sta, per me, che nonostante tutto il punto debole di Jaime sia sempre Cersei, anzi secondo me rende ancora credibile il personaggio di Jaime: forse c’è un limite entro il quale si può cambiare, e pulsioni, come l’amore di una vita, di fronte al quale non c’è evoluzione che tenga. Mi è piaciuto che sia corso da lei, e che il suo impulso, nel momento in cui è stata davvero in pericolo, sia stato quello di salvarla e proteggerla. Ma la loro morte è stata una merda, su tutta la linea.
    Idem per Daenerys: semplicemente, quello non è il suo personaggio. Come dici, l’hanno fatta diventare, di punto in bianco, una pazza che ammazza gente innocente, la stessa gente che fino a pochi mesi prima cercava ovunque di salvare. Magari è vero che la destinazione era sempre stata questa, ma allora bisognava iniziare molto prima: ora sembra che sia tutto una vendetta per Missandei, e Daenerys non è tipo da perdere così la testa per questo.
    A meno che, e questa è la flebile speranza a cui mi aggrappo, non vogliano finire con una conclusione distopica, con Daenerys regina folle che regna nel terrore e nel fuoco. Allora, forse, potrebbe avere ancora senso come un discorso sul potere che non è mai innocente, che tutti si sporcano le mani per averlo e che per cercarlo si finisce sempre per tirare fuori il peggio di sé. Questo lo potrei ancora accettare. Ma se devono finire con gli Stark unici vincitori a tarallucci e vino, allora no!

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  4. Io ho già scritto in proposito sul mio blog, ma, riassumendo, sono d’accordo con te. Solo sulla morte di Cersei dissento leggermente, nel senso che io avrei visto bene la sua morte per mano di Jamie che, proprio per il rapporto morboso che ha con la sorella, dopo averla uccisa si suicida per raggiungerla/espiare le sue colpe. Per me questo sarebbe stato un finale tragico, degno di un’opera lirica, aulico per entrambi i personaggi… Quindi, ora che me ne accorgo, in sostanza sono d’accordo con te anche sul dare loro una morte epica. 😂 Trovo tutto perfettamente logico se lo guardo da un punto di vista più ampio: una sceneggiatura frettolosa è per forza di cose sciatta, se non hanno fatto bene prima come possono risollevarsi ora? Regia splendida, credo che lo riguarderò più di una volta. Aragorn 2.0 mi ha fatto morire, rispecchia in pieno le aspettative (disattese) sul personaggio! 😂

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  5. Grazie a te! Io non smetto di sperare, come dici tu se Melisandre lo ha riportato in vita un motivo (oltre il fan service e la convinzione che fosse il Principe che è stato promesso) ci sarà! Poi boh.. Ormai non mi aspetto più nulla… 😂

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