Com’è stato l’Eurovision 2019: la mia review-commento

Anche quest’anno ho seguito l’Eurovision Song Contest, una kermesse capace di coinvolgermi e di farmi sognare. Non a caso il motto di quest’anno era “Dare to Dream”, e Tel Aviv, lo posso dire tranquillamente, ci ha spronato tutti a sognare.

Innanzitutto, ci tengo a dire che è stato uno dei migliori Eurovision degli ultimi anni. Israele ha organizzato davvero una manifestazione di alto livello, con Interval Acts sempre molto studiati, ospiti sorprendenti e una conduzione vivace.

  • LE CANZONI IN GARA

Forse, l’aspetto prettamente musicale è stato il meno “forte” di quest’edizione, con poche canzoni davvero in grado di stupire e di rimanere nella testa. Infatti, a dispetto di un’Olanda favoritissima, si brancolava nel buio per stabilire quali altre canzoni avrebbero avuto successo.

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Alla fine, ci ritroviamo con un Mahmood secondo, applauditissimo e con il premio alla migliore composizione. Devo ammetterlo, speravo di vedere qualcosa di diverso. Aveva promesso delle varianti alla canzone, ma non ci sono state. Così come non c’è stato nessun vezzo nella performance scenica. Tuttavia, Mahmood ha intrigato con il suo battere le mani e, a quanto pare, il fatto che fosse una canzone già conosciuta in alcune parti d’Europa, ha permesso al nostro rappresentante di ottenere un ottimo piazzamento e un ottimo voto popolare.

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Duncan Laurence vince meritatamente un Eurovision che, per me, poteva vincere soltanto lui, sebbene la giuria di qualità aveva provato anche a mischiare le cose. Per me è francamente vergognoso come la Svezia venga universalmente pompata, anno dopo anno, a prescindere dalla canzone che porta. Fortunatamente la mancanza di appeal al “televoto”, relega GIUSTAMENTE la Svezia al sesto posto.

La Russia al terzo posto non mi stupisce più di tanto, sebbene Lazarev abbia portato un pezzo abbastanza debole. La Russia viene sempre “rispettata” dalle giuria di qualità, e poi Lazarev è molto famoso, quindi un buon piazzamento era inevitabile.

Menzioni speciali: Ho apprezzato moltissimo la Francia. Mi ha davvero stupito Bilal Hassani e la sua performance scenica. Che gran coraggio questo interprete. Non mi sono dispiaciute nemmeno Norvegia, Cipro e Danimarca. Invece, alla Spagna con la sua parodia dei Los Locos va il premio “trashata” dell’anno.

  • BEST MOMENTS
  • OSPITI E SPETTACOLO

Già le prime due sere mi avevano colpito, con Dana International e la Shalva Band. L’apparizione di Madonna, poi, mi ha proprio steso. Non perché Madonna abbia fatto qualcosa di speciale, ma già la sua presenza dà un’altra dimensione alla kermesse. Madonna, tra l’altro, appare sempre simpatica e frizzante come un granchio nel costume.

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Al di là di ciò, il segmento televisivo in cui i partecipanti delle precedenti edizioni dell’Eurovision si scambiano i pezzi è davvero uno dei migliori momenti degli Eurovision degli ultimi anni. Sono felicissimo di aver rivisito Eleni Foureira. Ma anche Mans che cantava Fuego è stato un momento assolutamente spettacolare. Invece, ve lo dico, il nuovo look di Conchita è agghiacciante, ai miei occhi.

Ciò che più ho apprezzato, però, è stato l’opening della prima serata. Il video introduttivo dedicato a Netta e alla sua canzone, è stato commuovente e, senz’altro, il miglior modo per far capire a tutti cosa significa l’Eurovision.

  • CONCLUSIONI

Questa edizione dell’Eurovision ci ha davvero emozionato e ci ha fatto capire che tutti dobbiamo concederci la possibilità di sognare.

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Sarebbe meraviglioso se un prodotto come l’ESC arrivasse in Italia, con le sue logiche inclusive, con i suoi messaggi positivi. È sempre un momento significativo dell’anno, che dimostra che l’amore, la tolleranza e l’uguaglianza sono valori che l’Europa non può perdere.

Come sempre, grazie Eurovision. 12 punti al tuo spirito!

3 pensieri riguardo “Com’è stato l’Eurovision 2019: la mia review-commento

  1. Lo seguo da sempre, adoro gli effetti scenografici, la canzone australiana da quel punto era fantastica, la canzone svedese, che di svedese non aveva nulla personalmente mi piace molto.
    In realtà di canzoni carine ne ho sentite molte.
    E’ un divertimento, i tempi sono giusti, uno spettacolo che unisce la famiglia e l’Europa.
    Giochi senza frontiere faceva lo stesso.

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