Il mio commento al finale di Game of Thrones

Oggi ve lo dico, non si tratta di un post molto impegnato, come i miei precedenti sulla serie HBO. Cercherò semplicemente di esprimere le mie opinioni sulla serie, su questo finale così contestato e di esternare le mie sensazioni adesso che si è conclusa una delle mie serie preferite di sempre.

Per quanto riguarda la storia, vi dico sinceramente che non l’ho apprezzata. Per me non ha alcun senso trasformare la protagonista più carismatica in un villain, per poi farla morire con una scena così veloce nell’episodio seguente.

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In sintesi, abbiamo visto morire in maniera insoddisfacente il villain più significativo della serie (forse della televisione) in un crollo, nel penultimo episodio, senza che nessuno abbia potuto vendicarsi in maniera diretta delle stragi compiute dai Lannister. A un certo punto, tu dici… Eh okay, se proprio dobbiamo accettare ‘sta cosa, accettiamo.

Allora diventa Daenerys il villain dell’ultima stagione. Non ritornerò sull’analisi della sua trasformazione. Ci sono partiti contrastanti, e io mi sento di rimanere dell’opinione che ci sarebbe voluto più tempo per trasformarla così radicalmente, al di là degli indizi buttati qua e là nel corso degli anni.

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Ma ciò che proprio mi fa rodere il fegato è la scena finale, tra Daenerys e Jon. Io mi aspettavo un punto di ebollizione. Un lungo discorso su ciò che significa comandare, su ciò che significa il bene e ciò che significa il male. Mi aspettavo uno di quei dialoghi in grado di far venire i brividi. Era l’unica possibilità per giustificare la fretta con cui si è arrivati a questo finale. Invece, Daenerys, nonostante otto anni di costruzione, parla come una bambina viziata. Lei è la regina e lei decide ciò che è giusto. E grazie… Complimenti per la profondità psicologica. Sinceramente non mi sembra coerente con il percorso che ha avuto, che, nel discorso finale, in cui è costretta a farsi seguire da Jon, si limiti a dire questo. D’altra parte Jon – sempre inutile – agisce come “mano” di Tyrion. La psicologia della sua azione sta tutta nel discorso di Tyrion, che è l’unico aspetto veramente positivo della puntata finale. Il personaggio di Tyrion è, forse, il solo personaggio a non essere stato macellato dalla fretta con cui si è scritta questa stagione.

I dialoghi, comunque, mancano di tensione in ogni momento in cui la tensione sarebbe stata opportuna.

  • Verme Grigio vuole una punizione esemplare per Tyrion e Jon? Bene, viene zittito in non più di sei secondi e si arrende senza fiatare a quello che decidono altre persone. Un senza palle, un automa. Domina gli uomini più forti e leali di tutto l’universo della serie e nemmeno prova a vendicarsi della morte di Daenerys. Vabboh
  • Sansa chiede la liberazione del Nord? Bran dice sì, anzi fa solo un cenno, gli altri lord non fiatano. Per la serie: sto facendo questo favoruccio alla mia sorellina. Lei è regina, e voi no merde. E i lord: bene, bene, ci sta bene. Noi facciamo tutto quello che dite voi.

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Nota divertente: Tutti i dothraki sono resuscitati in questo finale di stagione. Da esserne sopravvissuti meno di una decina nell’episodio 3, ad averne visti una cinquantina nell’episodio 5, in quest’ultima puntata ne vediamo almeno il doppio. Non c’è che dire, Daenerys ha ottimi sacerdoti capaci di resuscitare i membri del suo esercito. Ah, anche gli Immacolati si erano moltiplicati, per poi ridursi, così da entrare nel vascello, alla fine dell’episodio.

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Happy Ending: Ho apprezzato, tutto sommato, la fine di Jon Snow, che abbandona la Barriera e si aggrega agli uomini liberi. Mi sembra un finale coerente con il passato di Jon, che era rimasto attratto dalla vita dei Bruti, quando si era innamorato di Ygritte.

Jon Snow è un anti-eroe, alla fine della fiera. Non è diventato re, il suo gesto più significativo è stato un tradimento e non ha mai tirato le fila del gioco del trono. Mi sembra assolutamente soddisfacente che, alla fine, pensi a se stesso, che trovi la gioia in una vita priva da tutte le gabbie che lo hanno costretto e limitato per una vita intera. Inoltre, riabbraccia Tormund e Spettro, e tanto basta a farmi gioire del finale della sua storia.

Arya conclude il suo percorso in maniera molto “tolkeniana”, alla ricerca di nuove avventure. In realtà, a giudicare dai libri di Martin, Arya sta andando incontro a una morte probabile a Ovest di Westeros. Ma è un finale aperto che posso accettare, anche in questo caso, dal momento che un happy ending tradizionale per lei sarebbe stato incoerente.

Sansa diventa “Queen in the North” ed è un bel momento per lei. Ed è anche l’unico VERO riscatto al sessismo e alla misoginia che ha regnato nei Sette Regni durante la serie. Finalmente Sansa realizza il suo sogno di governare, e lo fa senza il bisogno di appoggiarsi a un uomo. È un personaggio inviso ai più, ma è l’unica storia di affermazione femminile in Game of Thrones, alla fine della fiera.

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Emozioni: Non sono emozionato, per nulla. Mi aspettavo che sarei arrivato a questo momento con le lacrime agli occhi, ma non è così. Dimostrazione ulteriore che non è vero che chi non ha apprezzato, semplicemente era triste (o non pronto) a dire addio alla serie. Dal canto mio, avrei fortemente voluto che gli eventi di questa stagione fossero narrati in dieci episodi (e non in sei). Anche senza cambiare la trama e i risultati degli eventi. Sono certo che ne sarebbe uscito uno spettacolo molto più emozionante e logico.

Comunque, siamo giunti alla fine. Posso solo augurarmi che gli Spin-Off vengano sviluppati con maggiore calma. Preferisco meno soldi in CGI, ma più sale in zucca nei dialoghi.

Reazioni dei diretti interessati: In questi giorni gli attori hanno fatto capire di essere molto indispettiti dalla reazione del pubblico a questa stagione. Francamente, però, credo stia sfuggendo l’oggetto della discussione. Kit Harington e Sophie Turner pongono l’accento sullo sforzo per fare la serie e tutte le riprese notturne fatte, ignorando che ci sono stati anche colossal – frutto di soldi e impegno – che sono stati non apprezzati dalla critica. Non sempre uno sforzo ti porta un risultato, e il pubblico è ciò che ti paga lo stipendio, non puoi non tenerlo in considerazione. Ma, più di tutto, nessuno sta facendo rivolte per come è recitato lo show o per come è girato. Gli episodi, ribadisco una mia convinzione di qualche giorno fa, sono molto belli da vedere, è la loro scrittura che non funziona. Il ritmo narrativo è stato accelerato tantissimo, si son creati troppi buchi di logica, e il finale è arrivato in modo straniante, senza accompagnare lo spettatore verso una fine emozionante.

27 pensieri riguardo “Il mio commento al finale di Game of Thrones

  1. Per come è andata questa stagione finale potevano far finire got con la battaglia di grande inverno che nonostante i sui difetti mi ha tenuto attaccato allo schermo. Poi salvo solo la regia di the bells, fantastica nel farci vedere gli orrori della guerra e del saccheggio di approdo del re con gli occhi dei protagonisti e soprattutto con quelli di Arya. Per quanto riguarda il momento della fine di Daenerys questi sceneggiatori avevano già dimostrato dopo aver superato il materiale di Martin di non saper costruire un dialogo serio. Ditocorto, varys e lo stesso tiryon sono stati accantonati e ridotti a comprimari. Le notizie che arrivano da Martin mi fanno essere ottimista per un finale vero dei romanzi

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    1. Martin, dopo vari tentennamenti, ha detto che il suo finale sarà diverso.
      Comunque io mi chiedo se fosse tanto difficile capire che certi dialoghi dovevano essere differenti per essere credibili. Non c’è tensione, non c’è conflitto.
      Tutto fila liscio, sempre.
      Ma poi, mi chiedo anche, i registi dei vari episodi non potevano comunicare il fatto che i dothraki fossero morti nel terzo episodio, ed evitare di farli riapparire di continuo?

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  2. Giovanni dalla strategia della battaglia di grande inverno gli showrunner hanno abbandonato la logica. Hanno fatto tutto in base della spettacolarizzazione delle scene senza pensare alla credibilità della continuità della storia.

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      1. Hai ragione. Gli attori principali qualcosa hanno detto, si vede bene la delusione di kit ed emilia nelle interviste prima della messa in onda della stagione. Lo stesso attore di varys si è detto deluso della storia del suo personaggio dalla quinta stagione in poi. La verità è che d&d si sono dimostrati mediocri quando non hanno più avuto il materiale di Martin e si sono soffermati solo sulla spettacolarizzazione degli episodi. La cosa che mi ha dato più fastidio è che avevano due regine come Daenerys e cersei e non le hanno fatto veramente combattere

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      1. Si una cosa mai vista prima d’ora….e uno stuolo di psicologi messi a disposizione dalla HBO per la depressione causata dalla fine della serie tv

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      2. A questo punto la HBO dovrebbe mettere in commercio un kit (Harington) contenente un dvd che presenta alcune belle storyline incompiute, una dotazione di spinelli e, come istruzioni per l’uso, un foglietto con la scritta “fatevi da voi la fine che preferite”.

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  3. Non entro nel merito della serie tv, vorrei solo far presente un paio di cose.

    In tutte le tragedie che da sempre sono considerate capolavori (Amleto, Macbeth, Romeo e Giulietta, solo per fermarci a Shakespeare), anche se sai fin dall’inizio quello che succederà, non potrai non notare che la vicenda arriva quasi senza scosse in prossimità della fine, poi precipita.

    Nel Medioevo “vero”, se un non aristocratico, fosse anche il capo indiscusso dell’esercito intero, avesse preteso la punizione di un membro della nobiltà, o peggio ancora se avesse osato punirlo di propria iniziativa, avrebbe fatto una fine ingloriosa e immediata, e nessuno dei suoi sottoposti l’avrebbe difeso.

    Dettagli che però non bisognerebbe dimenticare 😉

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    1. Claudio, innanzitutto ti ringrazio per gli spunti interessanti che hai dato.
      Stavolta penso che non è neanche un problema di disaccordo sulla storia in sè. Mi sarebbe piaciuto che, anche le cose fossero rimaste le medesime, i dialoghi fossero stati più realistici. Invece tutte le contrapposizioni svaniscono con una facilità che io trovo poco credibile.

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      1. Sai già che cosa mi viene da obiettare quando sento parlare di “logica”, di “realismo” e di “credibilità” a proposito di una fiction come Il trono di spade.
        Per il resto posso aggiungere che, al di là dello spettacolo (abbiamo già convenuto che non è mai mancato), ho apprezzato il lavoro degli sceneggiatori perché rivela la loro cultura, che reputo vasta e profonda per via delle numerosissime citazioni (letterarie e cinematografiche) sparse a piene mani in tutti gli episodi di ogni stagione. Mi è piaciuto anche l’acume con cui, nelle prime stagioni, hanno scelto di allontanarsi qua e là dal testo di Martin, non so se dietro suggerimento dello stesso scrittore o per propria iniziativa.
        E poi non dimentico che hanno chiesto e ottenuto da HBO di avere due anni a disposizione per realizzare l’ultima stagione. Due anni per concludere sbrigativamente? Bastavano sei mesi.
        Considerato tutto questo, dire che il finale è stato tirato giù in fretta e furia mi pare ingeneroso e soprattutto infondato.
        Qualche pecca, l’ho già detto, la vedo anch’io, ed è assolutamente normale che ce ne siano. Non mi pare che siano così tante da giustificare giudizi categorici, tipo “serie rovinata” e simili.
        Come ti avevo spiegato qualche tempo fa, non è che il finale dell’Amleto mi soddisfaccia appieno. Però, a pensarci bene, se la conclusione dovesse essere più complessa e articolata, con rivelazione dettagliata di tutto ciò che sta a monte, e dunque, tanto per dire, con il protagonista che racconta allo zio “ho parlato con il fantasma di mio padre il quale mi ha detto quello che gli avete fatto tu e quella zoccola della mamma” eccetera eccetera… hmm… diciamo la verità: sarebbe una schifezza 🙂

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  4. Ho ricominciato ieri con la mia ragazza il Trono di Spade, lei non l’aveva mai visto.
    Effettivamente non c’è paragone con l’emotività che provi nelle prime stagioni, nonostante la sceneggiatura non sia così pessima secondo me.
    Peccato perché poteva essere un capolavoro, ma non mi ha fatto schifo

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    1. Grazie per il commento Federico. La puntata finale per me non è stata pessima a livello di storia. I dialoghi non mi sono parsi all’altezza della risoluzione finale e definitiva, però. Le precedenti due puntate, invece, le ho trovate pessime. La stagione comunque è godibile. Non fa schifo. Anzi è spettacolare e ha una buona regia. La sceneggiatura e alcuni buchi di logica però non me la fanno apparire coerente con le premesse delle altre 7 stagioni.

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  5. Come sai mi trovo d’accordo su tutto ciò che hai scritto.
    La scrittura è ciò che non ha funzionato in questa stagione.
    Per quanto riguarda la petizione ho letto anche io vari interventi degli attori e se la sono presi pensando che la delusione sia rivolta a loro quando è palese che sia verso D&D.
    Comunque Emilia stessa non è sembrata affatto contenta del finale nelle interviste, così come Nikolaj su instagram

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  6. Sai già bene come la penso: una stagione che ha chiuso malamente un bellissimo racconto che avrebbe potuto – e dovuto – essere molto meglio di così. E’ stato un anticlimax quasi costante, ed è veramente un peccato. Mi piacerebbe rivederlo tutto, adesso, per vedere meglio l’evoluzione di alcuni personaggi e se effettivamente c’è il divario che mi sembra di vedere tra l’inizio e la fine della serie. Chissà, magari quest’estate, a casa da lavorare e senza niente da fare…

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