Ci sono tantissimi momenti “feel” nella saga di Harry Potter – che infatti penso farà capolino spesso nella rubrica – ma uno mi ha sempre colpito in modo particolare.
Mi riferisco alla morte di Piton. Il personaggio interpretato da Alan Rickman è il perfetto esempio di scrittura esemplare di un romanzo (e poi, conseguentemente, di scrittura di un film). Uno stregone che sembra così tanto sguazzare nel male, che non penseresti mai faccia il doppio gioco.
Specialmente un pubblico più giovane, di fronte alla figura del professor Piton, non si azzarderebbe mai a mettere in dubbio che si tratti di un antagonista.
Tuttavia, Piton, alla fine della saga, rivela di aver giurato la sua fedeltà a Silente e di aver agito, in ogni modo, per rispettare gli ordini impartiti dal più celebre mago di Hogwarts. E la storia, che non avremmo mai creduto possibile, quadra alla perfezione.
La sua morte, per opera di Voldemort, che, pur ignaro delle reali intenzioni di Piton, si sbarazza di quello che crede essere un fedele servitore, soltanto perché ritiene sia l’unico modo di fare proprio il potere della bacchetta appartenuta a Silente, è uno dei momenti più scioccanti e di impatto emotivo del capitolo finale di Harry Potter. Anche il confronto che Piton morente ha con Harry, dopo l’allontanamento di Voldemort, appare sicuramente uno dei momenti più significativi e tristi della saga potteriana!
Quante lacrime versate in quella scena!!
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Allora non sono il solo 😊
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A me non ha mai particolarmente fatto effetto 🤣
Cmq nei primi film era tecnicamente un antagonista secondario, secondo me
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Io ricordo che da bambino mi spaventava tantissimo.
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Che dolore…..🥴
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😫 già
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Sai che adoro la saga del maghetto….
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In realtà, trovo che il personaggio sia stato in diversi momenti ambiguo: vedeva in Harry suo padre, che odiava, ma Harry aveva pure gli occhi della madre, che Piton amava da sempre, così si è spesso comportato in modo ambivalente – per esempio, quando Harry quasi uccide Draco, nel sesto libro, non ricordo che abbia fatto nulla contro Harry (e dire che la prospettiva dell’espulsione, come minimo, c’era).
Direi che la Rowling se l’è giocata bene, l’affiliazione di Piton, e l’ha fatto senza prendere per i fondelli il lettore.
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Piton è un gran personaggio. Studiato davvero bene.
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Senz’altro.
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Prima lo odiavo, poi quando ho scoperto che era buono è nato un mito!
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Un po’ come me! 🙂
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Quando ho letto quel capitolo per la prima volta ci sono rimasto di sasso. Non avrei mai pensato che Piton fosse un “buono”. La cosa straordinaria è che la Rowling è riuscita a non lasciare trapelare niente nei sei libri precedenti.
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