Ho visto il reboot de “Il Re Leone”: forse è tempo di proporre qualcosa di nuovo

Credo che il reboot de “Il Re Leone” sia il primo rifacimento della Disney che mi impone di fare una riflessione più ad ampio respiro su tutta la linea di marketing e produzione del colosso cinematografico.

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Se, prima de “Il Re Leone”, ho sempre spezzato una lancia a favore di questi remake, perché capaci, in fondo, di trasportarci in un mondo di luci, colori, magia e di farci sognare ad occhi aperti, adesso mi sento di essere critico.

Premessa: “Il Re Leone” non è il film più brutto fra i remake live action fin qui visti. Anzi, posso dire tranquillamente che non si avvicina nemmeno lontanamente a “Il Libro della Giungla” (anch’esso di Jon Favreau) o a “La Bella e la Bestia”. Eppure è un film che si confronta con un film ancora più importante. “Il Re Leone”, forse, è il CLASSICO disney per eccellenza per la mia generazione (tralasciamo che io preferissi Mulan, Hercules e – il meno conosciuto – Oliver & Company). E proprio dinanzi a un simile caposaldo della cinematografia di animazione era assolutamente difficile produrre qualcosa in grado di emozionare e di entusiasmare.

Per la prima volta, infatti, sono uscito dalla sala con una sensazione di nostalgia, per aver visto qualcosa che non era l’originale e che non mi ha suscitato gli stessi sentimenti che l’originale aveva provocato in me.

Partiamo col dire che la trama è IDENTICA. Semmai, si corre troppo veloce su quelle scene che, tradizionalmente, dovrebbero essere le più commoventi. Il film scorre via, davanti agli occhi, non regalando quasi nessun sussulto o sorpresa. L’unica cosa capace di creare un po’ di emozione è stata quella di sentire Scar parlare con la voce di Voldemort (Massimo Popolizio per il ruolo è una scelta azzeccatissima). 

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Per quanto riguarda le critiche al doppiaggio rivolte a Mengoni ed Elisa, mi sentirei di andarci piano. Nessuno dei due mi ha entusiasmato, ma penso che ci potesse stare anche come mossa di marketing quella di provare a cucire questi ruoli a due cantanti del nostro panorama. Mengoni non è stato nemmeno terribile, secondo me, e anzi abbiamo avuto modo di sentirlo parlare in modo sicuro e rilassato, per una volta, dato che nelle interviste si evince sempre una emblematica timidezza.

Al di là di questo, ho sempre ripensato all’originale e ho pensato che questo remake mi facesse sentire diverso, mi trasmettesse disincanto. 

Credo che sia impossibile riproporre le stesse cose e ricreare le stesse emozioni, ma non cambiare nulla della storia, secondo me, è una mossa a doppio taglio. E’ una mossa furba, perché ti risparmi le immancabili critiche (non mie) che arrivano sui reboot, ma, d’altra parte, crei qualcosa di inutile: crei un doppione.

Apprezzo molto di più i registi che hanno rischiato e cambiato, anche marginalmente, l’atmosfera o la storia, ricevendo critiche pesantissime, dal momento che sono riusciti comunque a farci sentire qualcosa di nuovo, a suscitarci le emozioni di ritrovarci adulti a vedere, sotto una diversa luce, una storia che ci ha già emozionato in passato.

Bene, “Il Re Leone” non riesce né a trasmetterci incanto, né a regalarci novità. Un bel film, piacevole e con pochi sussulti. Assolutamente dimenticabile. Questo è quello che penso ed è per questa ragione che mi sento di dire che la speranza, adesso, è quella che la produzione di remake venga interrotta il più in fretta possibile. In prima persona, penso che difficilmente vedrò altri remake pedissequi, foraggiando la scelta della Disney, che ha solo un tornaconto economico e non artistico.

37 pensieri riguardo “Ho visto il reboot de “Il Re Leone”: forse è tempo di proporre qualcosa di nuovo

  1. Credo che l’intento sia stato quello di renderlo più realistico per i bambini, personalmente penso che abbiano fatto bene a non cambiare nulla, non sarebbe più stata la stessa storia!

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  2. Credo puntino ai vecchi nostalgici e eventualmente a bambini di oggi che non conoscono la storia (magari pure figli dei vecchi nostalgici). Con questa premessa, non hanno particolare motivazione per cambiare, che è comunque un rischio. E poi alla fine se incassano i loro dollaroni, chi glielo fa fare? 🙄

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  3. Neppure io ho visto il film e non intendo farlo perché un cartone é un cartone.
    Ora per questioni di marketing e di soldi fanno i film sui cartoni.
    Fra poco vedremo i cartoni sui film.
    Poi i film sui cartoni dei film dei cartoni.
    Per piacere…
    Sono d’accordo: serve qualcosa di nuovo.
    Anche se la pellicola fosse spettacolare, non avrebbe ragione di esistere secondo me

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  4. Il re leone è il mio film Disney preferito, e ho deciso di vedere il live action proprio ieri sera. Devo essere sincera, a me è piaciuto. È stato capace di ricreare le emozioni che provo guardando il film del 1994, e per la prima volta ho potuto godere della meraviglia dei paesaggi, seppur ricostruiti, della savana africana. Mi è piaciuto il realismo che il film ha cercato di portare sullo schermo. E non ho trovato affatto male anche il doppiaggio (anche se preferisco Vittorio Gassman a Luca Ward).
    Concordo però con te sulla non necessità dei live action, su cui ultimamente la Disney sta puntando molto.

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  5. Sono d’accordo, naturalmente. Il Re Leone del 1994 è un film perfetto, questo è una copia carbone che emoziona inevitabilmente, vista la colonna sonora, ma lascia davvero poco. Anzi, a volte mi sono accorto di ripensare alle stesse scene del film animato e di reagire ancora a quelle invece che a quelle del live-action, non so se mi spiego.
    Per dire, la scena di Mufasa tra le nuvole o il finale con Simba che sale sulla rupe sono cose a cui non posso pensare troppo perché mi commuovo ogni volta; qui non mi hanno fatto né caldo né freddo. E la canzone di Scar… mamma mia, terribile!
    Per i prossimi, mi sa che andrò a vedere Mulan, ma La Sirenetta sicuramente la salto, così come i vari sequel (Maleficent 2, ecc). Sono curioso solo per il film su Crudelia con Emma Stone, ma perché sarà una storia originale senza collegamenti diretti con La Carica dei 101.

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  6. Premetto che di live action ho visto solamente Cinderella e non mi è piaciuto per nulla (forse salvo solo i costumi), ma in generale non trovo un senso a questi film. Poi questo in particolare con voci cambiate ed animali veri o semi veri (ricreati al computer) anche no. Ho visto il trailer e non mi ha trasmesso nulla perché gli animali non sanno ricreare le stesse espressioni di un cartone. Figurati che io Mufasa in quelle nuvole non riesco proprio a vederlo. Ci sono su instagram delle bellissime fanart di scene del film con sopra le espressioni dei cartoni, tutta un altra cosa.
    Purtroppo continueranno con questa strategia perché in cantiere ci sono già i sopra citati Mulan e la Sirenetta ed ho visto anche una foto di Lilly e il Vagabondo (orrendo).
    Mchan
    Ps: invece un film su Crudelia DeMon pre Carica dei 101 potrebbe essere interessante, basta che non finisca come Maleficient. Visivamente bellissimo, ma con una trama insipida e banale.

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