La maturità “rubata” dei 2001

Buongiorno amici! Oggi ho deciso di parlare di un argomento che evoca ricordi tragici e romantici al tempo stesso: la maturità.

Pensare a come sia stato rivoluzionato l’esame di maturità quest’anno mi ha fatto molto riflettere e soprattutto mi ha fatto davvero pensare che quest’anno la maturità è stata – per motivi di forza maggiore – rubata a tutti gli studenti classe 2001 (o giù di lì).

Infatti, l’esame di maturità, per come la vedo io, è molto di più di un esame utile a capire quanto hai studiato e quanto ci hai capito dei programmi dell’ultimo anno di superiori. La maturità è un periodo strano ed emozionante. Basta pensare ai film sulla maturità o alla canzone di Venditti per capire quanto sia evocativo questo esame nell’immaginario collettivo.

Un giovane non può approcciarsi alla maturità in modo neutro. È uno di quei momenti di passaggio di cui gli adulti parlano tanto.

UNA MATURITÀ RUBATA

Dicevo… Sì, è una maturità rubata quella di questi giovani (oddio, come mi sento vecchio a pensare a quanto tempo è passato dal mio esame).

Non avranno le due prove scritte ravvicinate e gli ultimi giorni di tensione e panico per svolgere la terza prova. Non potranno ritrovarsi davanti al foglio coi risultati degli scritti così come non vivranno con la stessa vicinanza i momenti precedenti e immediatamente successivi agli orali.

Per non parlare di come la situazione attuale abbia limitato i momenti di socialità legati alla maturità. Non ci saranno tappi di spumante che voleranno né gruppi di studio.

Pensare che ci sarà soltanto un esame orale – per quanto più complesso rispetto al passato – mi fa venire una tristezza indicibile. Non ci saranno le tesine (anche se credo che si sia persa l’abitudine a creare questi percorsi interdisciplinari, che, però, sono stati da sempre un elemento cruciale della maturità).

LA MIA ESPERIENZA CON LA MATURITÀ

Devo ammettere che parlo sempre un po’ male dei miei esami. Fondamentalmente per il risultato, perché le prove, in sé, andarono piuttosto bene e, se non sbaglio, riuscii a controllare persino la mia ansia. Ricordo soltanto di non aver dormito prima dell’orale (d’altronde è quella la “notte prima degli esami”).

La mia tesina era dedicata all’estetismo e gli elementi di collegamento erano essenzialmente due romanzi: “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde e “Il piacere” di D’Annunzio.

Ricordo che ottenni alla maturità un voto più alto in fisica dalla prof. esterna di quelli che ottenevo con la professoressa della mia classe. Fu una bella sorpresa. Ma ci sono un mucchio di momenti tragicomici della mia maturità che sono rimasti impressi nella mia memoria. Ed è un vero peccato che gli alunni di quest’anno potranno sperimentare molte meno emozioni di quelle che sperimentammo noi.

Ma ciò che più ricordo di quella maturità è stata la prima prova e il mio tema sulla gioventù bruciata. Stavo vivendo un periodo particolare. Penso che fossi clinicamente depresso all’epoca, anche se non mi preoccupai mai di risolvere in qualche modo quella situazione. Quel tema fu un vero e proprio sfogo: una liberazione più che un esame.

COME CONSIGLIO DI VIVERE LA MATURITÀ

Molti adulti dicono che la maturità sia un momento terribile e stressante, uno dei periodi più stressanti della loro vita.

Per esperienza personale, la maturità è stata una banalità – voto a parte (purtroppo beccammo tre professoresse esterne quanto mai taccagne in fatto di valutazioni) – in confronto agli esami universitari. Allora sì che è stata una faticaccia e uno stress.

Bisogna studiare il giusto e godere tutti i momenti e le emozioni connesse a un periodo che si trasformerà, si spera, in un bel ricordo per tutti.

 

Voi che ricordi avete del vostro esame di maturità?

14 pensieri riguardo “La maturità “rubata” dei 2001

  1. Alla maturità ero stranamente più rilassato che durante l’anno scolastico normale. Grazie anche ai prof. esterni, più generosi dei nostri, siamo complessivamente andati bene. Tra l’altro nel tema di italiano trovai proprio la traccia che, quasi scherzando, il giorno prima avevo detto che speravo di trovare. Il liceo comunque fu un periodo di piuttosto brutto. Il giorno in cui diedi l’orale è ancora nella top dei miei più felici della vita.
    L’università molto più facile. Per me, ovviamente.

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    1. Tutto all’opposto per me. Il liceo era un ambiente protetto e i professori interni mi stimavano. All’università mi sono sentito trattato come carne da macello, ma c’entra anche il fatto che abbia scelto una pessima facoltà.

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      1. Ah, be’, quello certamente, per l’università sei solo una tassa pagata, le burocrazia fa pena e del futuro degli studenti non importa praticamente a nessuno. Però come stress e carico di studio mi sono trovato molto meglio che al liceo.

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      2. Ahah, sì, anch’io un anno ebbi una sessione di quattro esami tra gennaio e febbraio e sono uscito solo una volta per andare al cinema. In compenso finivo gli esami a inizio giugno e poi avevo QUATTRO MESI di puro far niente.
        Tutto sommato è stato meglio dello stress continuo delle superiori… Anche perché gli esami universitari si potevano sempre ridare, mentre un brutto voto a scuola lo si doveva rimediare in corsa. Da come scrivo, sembra che fossi un somaro! 🤣

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  2. Io ho ricordi bellissimi delle superiori (tranne la seconda: lì credo di essere stato anche io clinicamente depresso, purtroppo), e anche del mio esame, da cui sono uscito, però, praticamente con un calcio nel sedere. La colpa è stata tutta mia: non ho mai studiato più del minimo indispensabile, mi mantengo a galla senza infamia e senza lode, e di conseguenza, sebbene le prove siano andate bene (con l’eccezione della versione di greco, ma in greco facevo schifo) sono uscito con un voto miserrimo. Ho cominciato a studiare sul serio all’università, e mi mangerei le mani al pensiero delle occasioni che ho perso alle superiori per la mia pigrizia.
    Comunque è un periodo a cui ripenso sempre con affetto, al contrario delle medie, che per me sono state l’autentico inferno sulla terra.

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    1. Grazie per la condivisione. Io ho ricordi felici delle medie. Forse erano persino meglio del liceo.
      Comunque io per il liceo non conto gli anni del ginnasio che furono un inferno. Non sono mai stato accettato da quell’ambiente e ho potuto vivere un’adolescenza serena solo quando cambiai scuola.

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