Il vampiro nei media degli anni duemila: ascesa e declino dell’erede di Dracula

Una riflessione sui vampiri

Buona domenica amici. Oggi condivido con voi una riflessione sui vampiri, stimolata da un’interessante articolo di Screenrant dedicato all’ascesa e al declino di questa creatura fantasy nei media di intrattenimento. 

Pensavo fosse una bella idea parlarne insieme, dato che sono nel bel mezzo della stesura del mio secondo libro di una trilogia dedicata ai vampiri

Quei tipi popolari non più così popolari

Ciò che colpisce è che nessuna creatura, come e più dei vampiri, ha goduto di successo e di apprezzamento nei media negli anni 2000 e nei primi anni del secondo decennio del ventunesimo secolo. 

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Buffy The Vampire Slayer è stata l’apripista per questa nuova epoca d’oro del vampiro. La serie di Joss Whedon aveva già molte caratteristiche e topoi che sono stati poi ripresi e meglio approfonditi in seguito. 

Tuttavia, è con la saga di Twilight e con la serie televisiva The Vampire Diaries che il vampiro diventa effettivamente iconico, un vero e proprio punto di riferimento nell’immaginario collettivo. 

Questa popolarità, però, negli ultimi anni si è arenata. Il vampiro, fin troppo inflazionato e ormai troppo lontano dal suo antenato (Dracula di Bram Stoker), ha perso la sua rilevanza nella televisione e nelle letteratura.

Il perché del successo?

Il successo del vampiro è sempre legato all’attrattività sensuale che esercita nelle menti. Il vampirismo è, da sempre, collegato a una narrazione fortemente erotica, in cui la stessa seduzione del vampiro è metafora delle tentazioni che mettono a dura prova la morale e l’animo umano.

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Il vampiro è una forma di trasgressione che è stata normalizzata e resa popolare nei primi decenni del 2000. In qualche modo, si è cercato di mantenere la superiorità estetica e sensuale della creatura immortale, alleggerendo i toni foschi delle storie che coinvolgevano i vampiri. 

Amare un vampiro ha smesso di essere trasgressione ed è diventata la fortuna di alcuni personaggi femminili dei media, diventati veri e propri idoli nell’immaginario collettivo (Bella in “Twilight” o Elena ne “Il diario del vampiro”)

Perché la popolarità si è arrestata?

Io credo che la nostra società abbia sfruttato a piene mani la figura del vampiro per sdoganare un certo tipo di storie d’amore, in cui la componente erotica ha smesso di essere tabù nel mondo femminile. 

Presto, però, non c’è stato più bisogno del vampiro (e del fantastico in generale) per giustificare questo tipo di narrazione destinata a un pubblico specialmente femminile.

D’altra parte, nel mondo del fantasy si è provato a dare una sferzata a stilemi ormai divenuti stantii e ripetitivi. D’altra parte, anche io, utilizzando la figura del vampiro in un mio romanzo, ho voluto proprio cimentarmi nel tentativo di “svecchiarlo”, calandolo in una storia differente da quelle divenute così popolari negli anni passati. 

Come rivitalizzare il vampiro?

Dracula Untold, film Universal Pictures, è stato un tentativo fallito di rivitalizzare il vampiro, riscoprendone caratteri ormai persi nel tempo. Tanto botteghino quanto critica hanno stroncato l’esperimento della casa cinematografica, andata a ripescare le origini del vampiro nel conte Vlad della Valacchia. 

Tuttavia, a mio modo di vedere, l’esperimento meritava maggior successo e credo che, se si vuole davvero rivitalizzare il genere, sarebbe importante provare a creare un vampiro che vive a confine, fra la sua natura malvagia e la sua natura umana, un conflitto che dovrebbe essere calato comunque in storie dai toni foschi e con meno prevalenza dell’elemento romantico.

Voi che ne pensate?

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10 pensieri riguardo “Il vampiro nei media degli anni duemila: ascesa e declino dell’erede di Dracula

  1. un esperimento potrebbe essere andare pesante sul lato horror, un essere più simile a una bestia (o un pipistrello) che a un uomo: niente regie patinate, niente figoni e fregne a interpretare le pellicole ma invece gente più realistica, una fotografia più fredda e più gore.
    più realismo, basandosi più sull’ambiente però, perke sennò si cade in film come 28 giorni dopo e si perde la figura del vampiro

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  2. Sul vampiro ci sarebbe un discorso lunghissimo da fare. Ma veramente lungo. Anche prima di Bram Stoker c’erano tracce di questi essere nella letteratura e nei racconti popolari. Poi nel cinema abbiamo avuto l’inizio con Nosferatu, il Drucula con Legosi, poi quello della Hammer e così via. Il vampiro è una figura veramente interessante.

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      1. Sai qual’è uno dei film milgiori sui vampiri di questi ultimi anni? Quello di Lasciami Entrare. In quel film (e nel libro) si è riuscito veramente a modernizzare quella figura riuscendo però ad essere fedele al vampiro classico.
        Se ti interessa io e Shiki abbiamo fatto degli articoli a riguardo.
        Il libro: https://mymadreams.com/2019/10/25/lasciami-entrare-let-the-right-one-in/

        Il film: https://mymadreams.com/2019/10/31/lasciami-entrare-film/

        Ci sono anche altri esempi stupendi come ad esempio Byzantium e A woman walks alone at night.

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  3. Ho visto Dracula Untold e mi è anche piaciuto. Soprattutto ambientazione e costumi. Il finale era anche un po’ aperto se non ricordo male. Peccato non abbiano proseguito anche in una serie tv magari. Mi sarebbe piaciuto vederlo nelle varie epoche.
    Comunque un esperimento valido secondo me è stato anche Underworld. Mi piaceva come avevano sviluppato la figura del vampiro futuristico.
    Mchan
    Ps: ci sono anche il film Van Helsing e la serie tv omonima. Però, almeno il primo, riprende abbastanza fedelmente il mito originale di Dracula.

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