Recensione di “Soul” il nuovo film Pixar su Disney+

Buongiorno, amici di Serial Escape. Come vanno le vostre vacanze?

In realtà pensavo di non farmi sentire per un po’ sul blog, durante questi giorni, ma ieri ho visto un film di cui non potevo non parlare. 

Mi riferisco a “Soul“, il nuovo film Pixar, rilasciato proprio ieri su Disney+.

Di cosa parla Soul?

Per molti potrebbe essere considerato un omaggio al jazz e alla cultura afroamericana. In realtà, credo che Soul sia un film molto più universale. E’ una pellicola che tratta argomenti rilevanti e capisaldi del pensiero contemporaneo. E’ un film che io definirei “filosofico“. 

In qualche modo, Soul è la risposta a un anno che ci ha messo in crisi e ci ha fatto riflettere su ciò che conta davvero nella vita. 

Le sue tematiche principali sono il senso della vita, le passioni e i sogni da realizzare

In generale, è un film che ci spinge ad apprezzare ogni istante della nostra esistenza e a non dare mai nulla per scontato. 

Un sequel di Inside Out?

E’ impossibile non notare una forte somiglianza fra Inside Out e Soul. In Inside Out si studia la mente umana, in Soul ciò che avviene prima e dopo la morte e come viene a “costruirsi” la personalità di una persona.

Sono film che non hanno soltanto una linea di interpretazione, ma che richiedono al pubblico un salto di qualità. Chi guarda questi film deve andare al di là della trama e capire qual è lo scopo dietro gli avvenimenti dei film.

Soul è, infatti, un film non rivolto principalmente ai bambini. Credo che sia rivolto a tutti coloro che abbiano abbastanza sensibilità da mettersi in discussione, tutti coloro che si domandano qual è il proprio scopo nella vita e quello che dà davvero senso ai giorni da vivere.

Ma è anche un film che stimola i più piccoli a pensare alla personalità, alle cose belle e al fatto che, crescendo, bisognerà trovare un obiettivo o, comunque, qualcosa in grado di farli stare bene. 

La molteplicità dei piani interpretativi, però, è solo uno degli aspetti che lo accomuna a Inside Out. Un altro è certamente l’aspetto “visuale”. Il mondo dell’al di là, infatti, è strutturato in modo originale e con figure che non possono non ricordare la struttura del mondo interiore di “Inside Out”. 

Il finale mi lascia perplesso

Il film è stato costruito egregiamente ed è davvero uno dei migliori di questo 2020 per i miei gusti. Ciononostante, il finale non mi ha convinto del tutto. 

Credo che avesse molto più senso un finale “tragico”. Joe ha vissuto la sua vita e ha capito come avrebbe dovuto interpretare e – soprattutto – vivere la propria vita. E’ riuscito nello scopo della vita, nel più grande obiettivo che l’essere umano può raggiungere, quello della ricerca del senso. 

Se fosse rimasto nell’al di là, il finale mi avrebbe dato quel senso di “compiuto” e di realismo che io apprezzo sempre nell’epilogo di una pellicola. Il finale con “seconda possibilità” è di un disneyano così smodatamente stucchevole da lasciarmi interdetto. 

Coco ha dimostrato che il pubblico può apprezzare (e tanto) anche i film senza finali felici o zuccherosi. Però, in questo caso, la scelta creativa è stata differente e non posso fare a meno di trovare questo finale la parte meno funzionante della pellicola. 

E voi lo guarderete? 

15 pensieri riguardo “Recensione di “Soul” il nuovo film Pixar su Disney+

  1. Una volta, Youtube mi ha inflitto un lungo trailer e son rimasto a guardarlo: mi ha incuriosito.

    Mi piacerebbe guardarlo, ma dovrò aspettare che esca in dvd o sulla TV normale (ammesso che la seconda accada. La prima possibilità è più plausibile).

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  2. Anche io l’ho visto ieri, e sebbene mi sia piaciuto anche a me ha lasciato perplesso in alcune parti, tra cui, come dici anche tu, il finale, anche se non sono contrario alla seconda possibilità che gli viene offerta. Alla fine si capisce quale sia il punto del discorso, ma mi sembra sia stato scritto in maniera un po’ confusa con alcune false piste messe apposta per confondere volutamente le acque, come il concetto della scintilla: che senso ha che i Jerry creino un concetto fasullo mentre preparano le anime? Mi è sembrato disonesto, messo lì solo per preparare l twist finale in cui si rivela come stanno davvero lo cose.
    Ma anche la trama mi sembra non sia stata costruita alla perfezione.
    Inside Out, al netto delle forzature che ovviamente ci sono, mi aveva parlato ed emozionato molto di più.

    Ma poi, che è sta mania degli ultimi anni dei cartoni animati che parlano sempre di morte? Mamma mai che morbosità!

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      1. Parli della morte? Hai ragione, così come i cattivi, non ci sono più. Ieri sera, dopo Soul, abbiamo rivisto Mula, ed è stato così bello vedere un cattivo che fa davvero il cattivo, senza giustificazioni o redenzioni!

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      2. Beh, se penso a chi il male ce l’ha nel nome, come Maleficent… XD
        Diciamo che una buona redenzione richiede una scrittura valida (così come una malvagità interessante richiede una motivazione).

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