Recensione di “Persone normali” di Sally Rooney: un romanzo sull’insicurezza e sull’incomunicabilità in amore

Buongiorno, amici lettori!

Oggi voglio parlarvi di un libro che mi incuriosiva da tempo, ovvero “Persone normali” di Sally Rooney.

DI COSA PARLA PERSONE NORMALI?

Il romanzo della Rooney racconta la storia di Connell e Marianne, due ragazzi irlandesi che si conoscono al liceo e diventano presto amici di letto, o qualcosa di più dato che tra loro non è mai chiaro il tipo di rapporto. Tra Connell e Marianne è evidente una chimica che nessuno riesce a spiegare.

Il loro percorso li porterà lontani e li vedrà riavvicinarsi, più e più volte, portando entrambi a chiedersi qual è la reale natura del loro legame. Sono destinati a essere soltanto amici o potrebbero davvero innamorarsi l’uno dell’altra?

IL MIO GIUDIZIO

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Persone normali riprende un archetipo narrativo che io adoro: l’amore (o pseudo tale) liceale che poi viene messo alla prova dalla maturazione dei personaggi, dalle distanze, dalle incomprensioni. Tuttavia, ritengo che è sicuramente meno ben riuscito di quanto non lo fosse One Day di Nicholls, che propone lo stesso archetipo.

Non voglio dire che il romanzo non mi sia piaciuto. Anzi, credo che la Rooney sia riuscita davvero bene a parlare di quelle fragilità tipiche che contaminano le relazioni e le complicano. È un libro denso di verità, che merita di essere letto.

Non ho, d’altra parte, apprezzato lo stile dell’autrice. La Rooney rinuncia al discorso diretto e riporta anche i dialoghi in modo indiretto (a volte, per la verità, i suoi dialoghi appaiono come un discorso diretto senza punteggiatura, dato che comunque si ricorre ai dialogue tags). Nel complesso, questo raccontato estremizzato, combinato a molteplici cambi di prospettiva e a numerosi flashback rendono il romanzo, a tratti, confuso da leggere. Si vede che la Rooney voleva provare a creare una struttura originale, ma il risultato è, ai miei occhi, deludente e frutto di una presunzione che ha poco a che fare con l’arte.

INCOMUNICABILITÀ E INSICUREZZA IN AMORE

I due grandi temi del romanzo sono l’incomunicabilità fra due persone che si amano e l’insicurezza che colpisce alcuni individui in ambito amoroso.

Entrambi questi due temi stimolano il lettore e lo portano a riflettere su tutti quei pericoli spesso sottovalutati all’interno di una dinamica relazionale. Forse, a volte pensiamo che ci basti trovare una persona che ci attragga e con cui ci troviamo bene per costruire qualcosa. Il problema è, però, che le persone sono molto complesse e lo sono sempre di più di questi tempi. Aprirsi è un rischio, significa mettersi in gioco senza protezioni e questo porta a parlare il meno possibile, per la paura di soffrire.

Una causa di questo deficit di comunicazione è, senz’altro, l’insicurezza. Spesso non ci esponiamo per insicurezza. Abbiamo paura che dire troppo possa “spaventare” l’altra persona e la paura che questa persona se ne vada è più grande di ogni altro stimolo, anche del desiderio di costruire una vera storia d’amore.

La paura di perdere chi amiamo può essere una delle principali ragioni per cui, alla fine, perdiamo queste persone.

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