Ma è davvero pazzo chi ha un amico immaginario? Forse ha solo bisogno di qualcuno che lo capisca…
“I veri pazzi, mia cara, sono quelli che vedono solo quello che hanno davanti agli occhi.”

Volevo approcciarmi a Galiano da tantissimo tempo e finalmente sono riuscito a farlo con il suo libro più celebre.
Eppure cadiamo felici ci parla della storia di Gioia e Lo, due adolescenti che si incrociano e scoprono un po’ cos’è l’amore e un po’ cosa significa non sapere davvero qual è la strada giusta da percorrere.
Un libro che esplora la psiche degli adolescenti e il loro senso di incertezza, in certi casi macchiato da una spocchiosa presunzione di aver capito tutto…
È un libro difficile da descrivere, che mi ha coinvolto soprattutto nella parte iniziale in cui la storia di Gioia è del tutto universale. Galiano parla a tutti gli outcast, a coloro che si sono sentiti soli e che non sono stati capiti, se non da poche persone.
La seconda parte, a mio avviso, diventa più specifica per un pubblico adolescente, in corso di formazione, che ha bisogno di messaggi che lo aiutino a direzionarsi. Una seconda parte, peraltro, che ho trovato a tratti lenta e che non ha rispettato le eccezionali premesse della prima.
