Recensione di Talking at night – parlare di notte li salverà di Claire Daverley, nuova uscita Rizzoli

Alcuni amori sono un inseguimento lungo tutta una vita. C’è chi ha detto che fanno “giri immensi” e oggi vi porto nel giro immenso raccontato da Claire Daverley.

“Credo solo (…) che la vita è una sola, no? Quindi qual è il punto di passarla restando infelici, o inerti?”

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Il romanzo di Claire Daverley è un viaggio molto interessante. Un esperimento letterario che combina le atmosfere e lo stile di Sally Rooney (l’autrice me l’ha ricordata moltissimo) a un trope molto diffuso nella letteratura romance: il romance of friendship. Due protagonisti che si inseguono per tutta una vita, come accade in alcuni dei miei romanzi d’amore preferiti (Love, Rosie o One Day).

Sorprende che Talking at night sia un successo del booktok, dato che spesso diventano virali sulla piattaforma storie che hanno scarso valore letterario e non una grande profondità. Questo libro, invece, indaga a dovere nella psiche dei personaggi e i personaggi stessi sono molto più di quel bad boy e di quella ragazza assennata che ci vengono presentati nella sinossi.

È uno di quei casi in cui la sinossi e il marketing presentano un libro valido come un libro spazzatura per renderlo più appetibile al pubblico target, abituato a storie in serie senza nessuna pretesa di alta letterarietà.

Talking at night non è un prodotto preconfezionato. Ha qualche difetto (forse, a volte il comportamento di Rosie è un po’ difficile da giustificare), ma è un libro pieno di sentimento e scritto con passione.

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