Non un libro rivoluzionario, ma pieno di verità che dovremmo conoscere
“L’innamoramento (…) è sentimento estremo, non tepore ma febbre alta. Produce sempre una rivoluzione.”
Come ben sapete, amo molto i saggi di divulgazione psicologica. Oggi vi parlo del primo testo che leggo di Paolo Crepet, autore con cui volevo confrontarmi da un po’.
Il suo “Sull’amore” è un libro che, in fondo, non rivela nulla di sconvolgente sul sentimento più importante e discusso di sempre. Eppure, le verità contenute in questo libro sono verità che dovremmo imparare a conoscere tutti, lezioni di vita che dovremmo mettere in pratica.
Più leggevo questo testo e più mi venivano in mente decine di esempi di persone a me vicine che, nella vita, se ne sono discostate e hanno vissuto l’amore in modo distorto, annullando sé stesse, rinunciando alla felicità vera, alla ricerca del vero innamoramento, a volte accontentandosi di trasformare l’amore in una mera “pratica da sistemare”.
“L’amore non ha niente a che vedere con l’autarchia, con la presunzione di bastare a se stessi.”
A mio avviso i messaggi centrali di questo libro sono i seguenti:
- Non esiste approccio sano all’amore se non si parte da un fondamento di amore per sé stessi. L’autostima è fondamentale per amare gli altri nel modo giusto, in modo tale da non accontentarsi e a da non sentirsi dei comprimari in amore, disposti a tutto pur di essere amati
- L’amore non è un sentimento che permette di mantenere il controllo. È normale stare male per amore e il vero innamoramento è simile alla follia. Bisogna accettare questa perdita di controllo se ci si vuole davvero innamorare
Unica perplessità su questa lettura è il punto in cui si parla di omosessualità come di “scelta legittima”. Il termine scelta è un termine problematico calato in questo contesto e preferirei non ritrovarlo nelle pagine di saggi come quello in discussione.

