Il legame fra Hannibal e Will Graham – una relazione al di là del queer baiting televisivo

Il secondo approfondimento generato dal mio rewatch di Hannibal è più che altro un omaggio. Omaggio alla coppia Hannibal/Will.

In un periodo televisivo – siamo all’inizio della seconda decade dei duemila – in cui ancora prosperava il queer-baiting, a discapito di serie con coppie queer canoniche, la serie di Fuller tratta dal romanzo di Thomas Harris ha scelto di essere provocatoria. Non solo ci ha proposto una forte tensione erotica tra due personaggi di sesso maschile, ma tra due personaggi all’apparenza lontanissimi, che – per mille motivazioni morali – non dovrebbero essere attratti l’uno dall’altro.

Hannibal è un serial killer assai prolifico, un sociopatico, attratto follemente dall’idea di avere potere sugli altri. Will è un profiler che dovrebbe lavorare per rinchiudere i criminali come Hannibal. Eppure…

Eppure, tra loro la tensione cresce a dismisura. Dopo che Hannibal fa rinchiudere Will e Will prova ad architettare l’omicidio di Hannibal, nella serie scocca l’incendio. È come se Will dimenticasse tutto quello che ha fatto Hannibal, accettando persino il tentativo di Hannibal di fare uccidere Will in un periodo in cui la loro relazione sembra essere molto più che amichevole. Lascia a bocca aperta come Will accetti il linguaggio dell’omicidio e della morte come forma d’amore con Hannibal. Non batte ciglio quando Lecter incita un killer su cui Will sta indagando a uccidere lo stesso Graham. Semplicemente, si rende conto che il tentativo di farlo uccidere mette i conti in pari tra i due. È giusto così.

Hannibal è una di quelle serie che mette in dubbio la scala valoriale dello spettatore. L’attrazione tra i due, così come il fascino degli stessi protagonisti fanno dimenticare le nozioni di giusto e sbagliato. Uccidere rende un personaggio indesiderabile? Non accade né con Will né con Hannibal. Entrambi sono sopra la media, sono eccezionali nel loro modo di essere, nel loro modo di avvicinarsi. Alla fine, che si creda o meno nella follia di Will, si fa un po’ il tifo per l’avvicinamento fra i due.

Il loro modo di amarsi – perché di questo parliamo (che Hannibal ami Will è canonico, viceversa forse non parimenti canonico ma quasi) – è oscuro, incomprensibile, una fibrillazione dettata dalla lotta alla morale (nel caso di Will) e dall’impossibilità di questo connubio (nel caso di Hannibal che, a lungo, non crede possibile il loro “lieto fine”). Tra i due la tensione erotica sfocia in un omicidio di coppia che agli occhi dello spettatore è più sensuale di un rapporto sessuale. Will, dopo l’omicidio, si abbandona ad Hannibal ed è evidente che Hannibal non possa chiedere di meglio. Il loro volo giù dalla scogliera è una conclusione epica. Una nuova stagione della serie, pur voluta da molti fan, avrebbe dovuto risolvere in maniera netta l’ambiguità di Will (bene o male?) e forse avrebbe snaturato il prodotto…

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