Recensione di “La profezione dell’armadillo” di Zerocalcare

Da qualche tempo attendevo di cimentarmi nella lettura delle opere di Zerocalcare. Ne ho sempre sentito tanto parlare, ma ammetto che il mio approccio alla serie Netflix tratta dalle sue graphic novels non era stato positivo.

Non sapevo, quindi, se l’esperienza di lettura mi avrebbe soddisfatto. Ma sapete che c’è? C’è che ho amato La profezia dell’armadillo perché offre uno spaccato veritiero della realtà, del nostro paese e di quello che vivono e affrontano quotidianamente i millennials.

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La profezia dell’armadillo è, a mio avviso, una graphic novel generazionale dalla quale mi sento perfettamente rappresentato. Non so se è un prodotto apprezzabile a tutte le età o da chiunque, ma io ero perfettamente in target.

Zerocalcare attraverso una storia semplice dipinge le fragilità, le ambivalenze e le piccole manie di una generazione. Tra la paura di essere rifiutati e l’ansia di trovare il proprio posto nel mondo, Zerocalcare strappa qualche risata e offre un ricco ventaglio di spunti di riflessione.

A dominare l’opera c’è una sorta di nostalgia ordinaria, che impregna tutti i nostri giorni.

Le tavole e i disegni sono coerenti con le atmosfere dell’opera. Tutto il pop che ritroviamo nelle pagine rende più confortevole immergersi nelle storie di Zerocalcare, la cui prima lettura mi ha pienamente soddisfatto.

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