Recensione di Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli: un libro che apre gli occhi sulla società in cui viviamo

“Che cura può esiste per come è fatta la vita, voglio di’, è tutto senza senso, e se ti metti a parla’ di senso ti guardano male, ma è sbagliato cercà un significato?”

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Era da tanto, troppo tempo che volevo leggere qualcosa di Mencarelli. Tutto chiede salvezza sembrava il libro fatto apposta per me.

La storia prometteva una intrigante indagine psicologica e sociale: insomma, le tematiche su cui io da lettore mi fiondo. Peraltro, la serie Netflix ha reso mainstream questo libro che era già stato un successo. Dunque, le aspettative erano altissime.

E non si può dire che il libro mi abbia deluso, ma è una storia da cui sono rimasto a distanza di sicurezza, che non mi è entrata fino in fondo sotto la pelle. Non so nemmeno bene perché.

Ritengo che l’unica cosa a cui io possa attribuire questa mancanza di entusiasmo sia la “pesantezza” con cui ho vissuto il libro. Non ho mai preso “respiro” nella lettura di questo libro, che è peraltro molto breve, e che colpisce con la forza di un martello pneumatico.

“È strana la scrittura, per principiarla occorre prendere una specie di rincorsa, gettarsi a volo d’angelo nel bianco della pagina”

Tutto chiede salvezza è una storia che denuncia i silenzi della società, l’emarginazione, la mancanza di educazione alla sensibilità. È un libro che ti “spiega” cosa non va in una società che priva chi più ne avrebbe bisogno del bene più prezioso: il bene della parola.

Pur non essendo una delle mie letture preferite, al romanzo di Mencarelli riconosco un valore indubbio e penso che tutti dovremmo leggerlo per capire meglio i tempi che viviamo e gli errori che commettiamo nel relazionarci alle persone che hanno una sensibilità più spiccata.

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Un pensiero riguardo “Recensione di Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli: un libro che apre gli occhi sulla società in cui viviamo

  1. Ho trovato questo libro un po’ scontato, con la descrizione di una “settimana tipo” in TSO, con personaggi abbastanza prevedibili, insomma un testo che avrebbe potuto essere molto più dirompente e che invece si accontenta di riciclare un po’ di luoghi comuni

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