One piece di Eiichiro Oda (vol. 1-4): le prime impressioni su uno dei manga più iconici di sempre

Dal momento che mi piace tuffarmi in più avventure letterarie contemporaneamente, ho deciso di iniziare anche il viaggio per i sette mari in compagnia di… One Piece.

Troppe volte ho sentito dispute dei fan in merito a quale sia lo shonen più iconico fra Naruto e One Piece. Da appassionato di Naruto, volevo mettermi alla prova allora anche con la magnifica storia di Eiichiro Oda.

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Ho letto i primi quattro volumi, ecco le mie prime impressioni:

Mi sono subito reso conto di una differenza importante fra One Piece e altri shonen che ho provato a leggere: l’infantilità dei personaggi.

Rufy ricorda vagamente il piccolo Goku più che Naruto ed è calato in una storia che dà solo alcuni accenni in merito a quello che potrebbe succedere in seguito. L’avvio di questo manga, lo ammetto, è stato al di sotto delle aspettative.

I primi tre volumi non mi hanno catturato per nulla. Nessuno dei personaggi mi ha incuriosito.

Il quarto numero, tuttavia, è stata una svolta: finalmente Zoro è riuscito a distinguersi ai miei occhi. La sua backstory è diventato il pretesto per creare una connessione con quello che, finora, è il personaggio più complesso e tridimensionale di quelli presentati. Per di più, Krahador come nemico di questo volume porta in scena quella combinazione di oscurità e malvagità che dà un guizzo in più a una storia che, a occhio, sembra pronta a decollare.

Anche in questo caso, continuerò la lettura…

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