Recensione di “Nelle sue mani” di Mary Durante: un omegaverse senza sbavature

“Era schiavo.

E il fatto che il suo istinto ne stesse apprezzando le sensazioni gli faceva male come nessun’altra cosa al mondo.”

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Che esperienza è stata leggere Nelle sue mani di Mary Durante?

Era la prima volta che leggevo un Omegaverse, genere fantasy assai peculiare in cui tutti gli esseri umani sono divisi in tre categorie (Alpha, Beta e Omega). Gli Alpha sono dominanti fisicamente e gli Omega sono il loro contraltare, inevitabilmente complementari con gli Alpha.

È una storia che cerca di aggiungere alle scene di sesso fra i due protagonisti, Jaden e Zeke, una serie di domande esistenziali e non, e un ampio ventaglio di riflessioni morali.

Il lettore inevitabilmente leggendo la storia si chiederà più e più volte chi sia dalla parte della ragione e cosa è giusto fare.

In un mondo in cui una categoria domina un’altra, è legittimo ricorrere a misure pesanti e alla violenza per non essere dominati e sovvertire l’ordine costituito?

I due protagonisti sono alle prese con questo quesito fondamentale e con un’attrazione che li lega, loro malgrado, in un modo che, a volte, diventa tremendamente oscuro.

I protagonisti mi hanno convinto. Durante è stata magistrale nel fare agire sia Zeke che Jaden in modo coerente con la loro personalità e con il modo in cui li ha introdotti al lettore. La gestione di questi personaggi è stata priva di sbavature.

Nonostante possa dire che questo genere non sia proprio il mio habitat naturale da lettore, mi sento di dire di aver apprezzato questa esperienza e la scrittura di Durante, capace di dare profondità a un romanzo focalizzato sull’erotismo.

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