Recensione di “L’invenzione di noi due” di Matteo Bussola: autopsia di un amore non più giovane

“Non riuscivo a fare a meno di pensare che se il sogno di scrivere di pubblicare, diventa un incubo bavoso che fagocita il resto (…) allora l’ambizione può trasformarsi in illusione”.

41txZnDCZDL._SY445_SX342_

Nei giorni in cui scrivo la recensione di questo libro, il film tratto da esso debutta nelle sale cinematografiche italiane, segno della crescente stima nei confronti di Bussola e dell’amore ormai consolidato del pubblico per le sue storie.

L’invenzione di noi due” è un romanzo di Matteo Bussola, con alcune sezioni epistolari, dedicato a un amore agli sgoccioli, un amore non più giovane che sembra arrivato al capolinea.

“Anni fa lessi in un libro che scrivere è sempre scrivere a qualcuno, perfino quando quel qualcuno siamo noi stessi”.

È la storia di Milo e Nadia, una coppia sposata da anni, che si ritrova impelagata nelle acque della noia, del disinteresse, di una routine fatta di proiezioni individualiste. Milo si rende conto in modo drammatico di aver perso la moglie, di aver lasciato spegnere il fuoco del sentimento che li legava e che lo faceva sentire un uomo fortunato.

Da qui, un lungo percorso di ricordi e di tentativi di salvare il salvabile che ci fa esplorare la desolazione della noia esistenziale costellata di tanti fallimenti (siano essi piccoli o grandi).

“Restare è il contrario di arrendersi, è una forma di adattamento che richiede fiducia in quel che c’è, la volontà di agire sul reale, di far crescere cose dove prima non c’era niente, piuttosto che andarsene lontano per inseguire una speranza”.

Lo dico senza mezze misure: è un libro che non mi ha coinvolto. Bussola scrive in modo eccellente, vorrei in prima persona rubare qualcosa del suo stile, però questa storia non aveva la giusta verve. Le parti che funzionano di più, quelle più appassionate, sono quelle relative alla maledizione della scrittura. Per quanto attiene al rapporto di coppia, mi è parso di aver letto di una storia in cui solo il marito tiene davvero all’amore coniugale e la moglie rimane fissa nelle sue posizioni, eretta su una posizione di forza data dal disinteresse di salvare ciò che non desidera più. Eppure, nelle parole di Milo, la sua Nadia è quasi una santa.

Una storia molto reale, verosimile, ma che non ha toccato le mie corde.

POTETE ACQUISTARLO QUI!

Lascia un commento