Recensione di Jujutsu Kaisen (l’anime) – fino alla seconda stagione

YOU ARE MY SPECIAL…

Ho visto le prime due stagioni di Jujutsu Kaisen e il film Zero. È la seconda serie anime che guardo, a seguito della mia Nerd Awakening di due anni e mezzo fa.

Non so bene perché, a dispetto di opinioni assai contrastanti in merito, fossi così attratto da Jujutsu Kaisen e, in attesa di iniziare altresì il manga, mi sono messo in pari con la serie animata.

Che cosa ne ho pensato?

Okay, mmmh… non è facile parlare di una storia come Jujutsu Kaisen di Gege Akutami. È una storia violenta, piena di oscurità, magia, combattimenti travolgenti e personaggi eccentrici.

Ci sono anche alcune cose che non funzionano. Il sistema magico del mondo di Jujutsu Kaisen è nebuloso. Si ricorre, di continuo, a voci fuori campo per spiegare i poteri, le tecniche e le maledizioni. Alla fine,  l’anime paga il non aver spiegato in maniera solida sin dall’inizio quali fossero le “regole del gioco”. Ma credo che per Akutami fosse importante anche l’imprevedibilità. Dopo una prima stagione, tutto sommato, “basica” nel suo essere soprannaturale, ne è seguita una seconda in cui non ci sono stati più limiti e sfido qualunque spettatore ad aver assimilato le regole e gli elementi soprannaturali di Jujutsu Kaisen.

Però, ci sono anche tantissime cose che funzionano, e anche alla grande. A partire dai personaggi. Con storie spesso complesse alle spalle, Akutami offre al pubblico svariati personaggi con cui può entrare in connessione empatica. Io mi sono perdutamente innamorato di Fushiguro, un co-protagonista solidissimo e sfaccettato.  Ma tutti i personaggi meritano interesse, persino quelli secondari. Vedere poi questi personaggi a cui lo spettatore inevitabilmente si affeziona in una vicenda in cui rischiano la morte in continuazione non può che coinvolgere il pubblico e creare un livello di tensione altissimo.

Le animazioni mi hanno entusiasmato. In particolar modo, mi viene da pensare allo scontro fra Mechamaru e Mahito come momento esemplificativo dello splendido lavoro nel trasporre nell’anime gli scontri ideati da Akutami.

Il film Zero è costruito magnificamente e combina battaglie, amore e nostalgia. La seconda stagione, d’altra parte, si rivela un efficacissimo “Disaster Movie” da cui è chiaro non ne usciranno tutti incolumi.

Mi auguro di trovare il tempo di dedicarmi anche al manga perché l’anime mi ha sicuramente appassionato.

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