La morte di X e Inumani vs X-Men: la mia opinione sulla storia di Charles Soule e Jeff Lemire

Sono tornato a leggere fumetto americano e l’ho fatto con quattro volumi che ho recuperato un paio di anni fa su Vinted.

Ho scelto questi volumi perché da ragazzino Inumani e X-Men erano le saghe che prediligevo quando mi dedicavo alla lettura dei fumetti e, tutt’ora, gli X-Men occupano un posto speciale tra i miei ricordi.

La storia nei quattro volumi ci racconta della degenerazione delle nubi terrigene (le nubi, per chi non lo sapesse, sono il fenomeno che attribuisce i poteri agli inumani). Questa degenerazione porta alla morte dei mutanti investiti da tali nubi. Essi sviluppano la cosiddetta peste M che si rivela fatale per i possessori di gene mutante.

Questa tragica evenienza connessa alla terrigenesi conduce a uno scontro inevitabile fra Inumani e X-Men. Possono inumani e mutanti condividere lo stesso pianeta? La convivenza appare impossibile e lo scontro scontato, soprattutto a causa di Emma Frost che infiamma gli animi degli X-Men contro Medusa e la sua corte di Inumani.

Devo dire la verità. Non è stato semplice – dopo anni in cui ho letto soltanto manga – ritornare nel mondo Marvel. So che, come molti blogger ed esperti dicono, a essere rilevante non è tanto il genere o i personaggi al centro della storia ma gli autori. Quindi, forse è meglio evitare di generalizzare, e dire che comunque questi quattro volumi non mi hanno entusiasmato.

La morte di X – l’albo più lungo fra quelli letti – è quello che ho trovato più piacevole perché ha sviluppato maggiormente il personaggio di Emma, la sua dinamica con Ciclope, e l’importanza per i mutanti di avere una causa.

Nel complesso, si tratta di una storia che ha molti risvolti e induce alla riflessione in merito alla convivenza forzata e alle risorse limitate del nostro pianeta. L’idea era buona, ma ho trovato lo sviluppo troppo veloce e con un finale accelerato e poco chiaro.

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