“Io e mia moglie andammo da un terapeuta che ci chiese di trascrivere cosa ci avrebbe reso felici su un pezzo di carta che poi ci saremmo scambiati. Mia moglie scrisse significato e io scrissi soldi.”
Tempi di moderni di Cathy Sweeney è l’ultima raccolta di racconti che mi ha convinto a leggere la mia amica Valeria.
Si tratta di una raccolta di racconti di assai difficile definizione. Non dovete aspettarvi un inizio, uno sviluppo e una fine. Non dovete aspettarvi un significato chiaro.
“Ho capito immediatamente di aver trovato qualcosa di importante e per questo non l’ho detto a mia moglie. Più un uomo sta dentro al matrimonio, e più impara a tenersi qualcosa per sé.”
Le storie della Sweeney sono pezzi di un mosaico che ricostruisce il reale con un pizzico di irreale. Crea dei tasselli per rielaborare, analizzare e reinventare la realtà quotidiana e la normalità delle persone. Nei suoi scritti ci sono i problemi di tutti i giorni, sia quelli relazionali che personali, ma vissuti con un gusto nuovo, privo di giudizio.
Mi immagino la Sweeney che porta sulle pagine la realtà e la esagera senza esagerare, semplicemente togliendone gli orpelli, le chiavi di significato. Vedi il reale nei piccoli fastidi, nelle cose troppo umane per essere aspirazionali.
“La scrittura giunge con la promessa di infinite possibilità, e la donna non è la prima (e non sarà l’ultima) a diventare vittima della grafomania.”
Ho apprezzato i racconti della Sweeney. È una raccolta originale che scorre bene e non annoia mai. Unico problema, a mio avviso, il prezzo. Per la durata della lettura e il numero di pagine, il volume ha un costo elevato.
Serial Escape di Giovanni Di Rosa 