Storia della pirateria di David Cordingly: la mia opinione e le curiosità più interessanti sui pirati

Non leggo molto di frequente saggi storici o storiografici. Tuttavia, mi sono buttato su Storia della pirateria di David Cordingly nell’ambito di alcune ricerche per un mio prossimo manoscritto.

Più che fare una recensione, oggi cercherò di condividere con voi alcune informazioni che mi hanno particolarmente colpito. Per quanto riguarda la mia percezione del saggio, invece, mi limito a dire che il saggio si focalizza in modo preponderante sull’analisi di materiale e scritti del diciassettesimo e del diciottesimo secolo. Il testo propone alcune storie di pirati che hanno contribuito a creare il mito “romantico” del pirata, non disdegnando un excursus su come gli stessi pirati siano stati trattati in letteratura.

Nel complesso, forse avrei preferito un saggio a più ampio respiro sulla vita dei pirati e sulle caratteristiche della pirateria (l’opera ha un’impostazione fortemente aneddotica) nei secoli in cui il ruolo dei pirati fu così significativo nei rapporti fra le potenze europee.

E, come promesso, passiamo alle notizie più curiose che ho scoperto grazie alla lettura di Storia della pirateria:

  • I corsari erano marinai autorizzati da un documento – le lettere di “corsa” – ad attaccare vascelli appartenenti a una nazione ostile.
  • I corsari operavano prevalentemente nel mediterraneo; passarono alla storia, invece, come bucanieri i pirati che veleggiavano nel mar dei Caraibi.
  • Non erano così comuni le donne sulle navi pirata, ma è capitato – e alcune divennero assai celebri – che alcune si siano imbarcate, fingendosi uomini. Pare che questo travestimento fosse possibile anche perché c’erano molti giovanissimi marinai (e la somiglianza fra giovinetti e donne, a quanto pare, permetteva alle donne di camuffarsi per lunghi periodi in mare):
  • I capitani pirata preferivano una ciurma di uomini celibi, che non desiderassero quindi ritornare nella propria casa. Una moglie e dei figli potevano essere una grande distrazione nella vita dei pirati.
  • Nonostante nelle navi pirata bisognasse montare turni di guardia e stare sempre pronti, era consuetudine alzare molto il gomito (era un tratto comune anche alla vita dei marinai sulle navi mercantili)
  • Il vascello pirata doveva essere carenato almeno una volta l’anno.
  • Il quartiermastro era il rappresentante della ciurma e un punto di riferimento per tutti
  • Non era insolito che i capitani volessero instaurare relazioni sessuali coi membri più giovani della ciurma.

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