Ho ascoltato “Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio per caso. Avevo appena finito un audiolibro di Carofiglio e ne ho selezionato un altro, senza preoccuparmi di guardare la trama.
Le tre del mattino non è una crime novel, come la maggior parte delle opere dell’autore. È un romanzo di narrativa generale, che affronta la storia di una malattia – l’epilessia, nello specifico – e, ancora di più, del rapporto fra padre e figlio.
Al centro della storia, vi è infatti un giovane che ha convissuto l’intera vita con problemi di epilessia e, a un certo punto, è chiamato a un test medico decisivo. Restare sveglio per quarant’otto ore, su richiesta del suo medico francese. Questo lo costringe a passare due giorni interi, alla ricerca di avventure, con il padre – al quale non s’era mai interessato -, in giro per Marsiglia.
Siamo negli anni Ottanta e a quel tempo il rapporto e le difficoltà di comunicazione fra genitori e figli erano fin troppo simili a quelli attuali. È così strano per un adolescente o per un giovane adulto interessarsi alla storia dei genitori, ma il protagonista del libro ha la sua occasione e, a un tratto, diventa avido di sapere tutto del padre.
È una storia di prime esperienze e di esplorazioni accattivanti.
Per gusto personale, la genitorialità non è una tematica a cui sono particolarmente affezionato nelle storie, ma sono sicuro che questo genere di racconto possa interessare molti.
Serial Escape di Giovanni Di Rosa 