Vento di Federica Nardo
Narrativa storica
Finalmente ho trovato il tempo di parlarvi del terzo volume della saga storica della mia amica Federica.
“Aveva visto principi e condottieri lasciarsi corrodere da quel senso di impotenza di fronte all’invincibile sensazione umana che a tutto debba esserci un esito (…)”
Vento ci racconta della fuga dall’isola d’Elba di Napoleone, per l’ultimo e definitivo tentativo di riprendere ciò che ha conquistato ed evitare che tutte le sue battaglie siano state vane. La sua innamorata, la contessa Nives De Morin, lo raggiunge, dopo una fuga altrettanto rocambolesca, grazie all’aiuto del misterioso Burkhan.
Questo volume intreccia eventi realmente accaduti e informazioni molto curiose. Offre, infatti, ampio spazio alla massoneria, aspetto che si rivela tra i più interessanti dell’opera.
Sono più sfumate le note “romance” in questa storia che, in passato, s’è retta sul legame sentimentale fra Napoleone e Nives.
“Vedete, la libertà è il dono più prezioso che Dio abbia dato agli uomini e per essa si può e si deve rischiare la vita”.
Ho apprezzato, soprattutto, l’evoluzione del personaggio di Nives, che, alla fine, diventa eroina moderna ed emancipata. Non vi dico altro perché sarebbe un grosso spoiler.
Non posso, purtroppo, fare a meno di evidenziare, alla fine della lettura, la mia scarsa simpatia per Napoleone. Borioso dall’inizio alla fine. Ho passato tutto il tempo della lettura a chiedermi come facesse Nives a non mandarlo a quel paese.
Scherzi a parte, è un romanzo che dimostra la grande preparazione dell’autrice sulla materia napoleonica.

