“Come diavolo è possibile che a qualcuno possa piacere una persona dal primo momento in cui la vede?”
Offstage di Giulia Letizia è un romanzo d’amore LGBT. Segue le vicende di due giovani attori, ancora all’università, le cui vite si intrecciano per la realizzazione di uno spettacolo. I due protagonisti sono Leo Davis, all’ultimo anno, autore dell’opera teatrale che viene provata durante la storia, e Dee, che viene scelto come co-protagonista, nonostante sia soltanto al secondo anno della GVU.
Ho molto apprezzato questo romanzo, letto su incoraggiamento di @whynot__book e di @1000storie1000vite. L’ho trovato molto ben studiato, con una struttura solida, personaggi molto approfonditi e dinamiche psico-relazionali per nulla scontate o banali.
“Perché ho bisogno di costante rassicurazione. Perché sono un maestro nel sabotare qualsiasi relazione. Perché il mio umore è incline a cambiare trenta volte al giorno, all’ora. Perché penso che nessuno voglia davvero avere a che fare con me (…)”.
Ciò che ho apprezzato di più di questo romanzo è stata l’indagine psicologica. L’autrice è riuscita anche a esplorare tematiche, magari non conosciutissime ma rilevanti, come l’ADHD o lo spettro dell’asessualità, e lo ha fatto con serietà, senza scadere nel piagnisteo e senza sfruttare queste peculiarità personali come mero strumento narrativo.
Onestamente, ho un po’ odiato il personaggio di Dee, giunti alla parte finale del romanzo. Diciamo che, al giorno d’oggi, nessuno comprende le difficoltà relazionali degli altri e tutti i problemi di comunicabilità diventano una strada sbarrata al felice sviluppo di una relazione sentimentale, così non è nel romanzo. Leo sfoggia una pazienza inarrivabile, che io ho trovato quasi fantasiosa. Però, è bello leggere che, almeno nei libri, si possono superare le difficoltà per amore!
Lo stile dell’autrice è scorrevole, pulito, senza sbavature. Non c’è bisogno di slanci poetici per plasmare e dare un’incredibile vitalità ai suoi personaggi e alle loro emozioni.

