Genere: autobiografia – sport

Ringrazio l’autore per avermi inviato la copia per la collaborazione.
Rimpalli è l’autobiografia di Teodoro Lorenzo, ex calciatore del settore giovanile della Juventus e dell’Alessandria. Un giovane calciatore in ascesa negli anni Ottanta che ha poi chiuso prematuramente col calcio e ha deciso, svariati anni dopo, di raccontarsi e di raccontare le proprie esperienze, fuori e dentro il campo da gioco.
Premetto: è una storia che va al di là dello sport, del calcio. È una storia che ci parla della vita nelle piazze, che ci parla dei “nordici” di prima generazione, cioè dei figli dei lavoratori meridionali trasferitisi al nord. Rimpalli è un viaggio anche nella Torino del secolo scorso, nella sua anima e nei suoi valori.
C’è tanto in questa storia che parla sì, dell’autore, ma che riesce anche a essere universale.

Ho apprezzato moltissimo lo stile dell’autore. Lorenzo è incredibilmente chiaro nel descrivere eventi, emozioni e contesti. Ha una scrittura limpida che è sicuramente il punto di forza di un’autobiografia che non annoia e che mi ha fatto conoscere meglio quella che è la generazione dei miei genitori ma anche e soprattutto tutti i retroscena dietro un mondo che io amo, ovvero quello del pallone.
L’autore è riuscito in un’impresa difficile: trasformare le proprie esperienze in esperienze di tutti e trasportare anche un lettore di un’altra generazione nei tempi che ha vissuto lui. Un’opera che riesce fino in fondo nei suoi intenti, e stimola la riflessione sui tempi che cambiano, sull’impegno e la passione necessari per sfondare nel mondo dello sport e descrive una città che diventa “personaggio” all’interno di questa storia.
L’unico aspetto che mi ha convinto meno è, sul finire del romanzo, l’elenco di “giudizi” sui tempi moderni e sul calcio degli ultimi decenni. In quest’ultima sezione del libro, infatti, sembra perdersi l’universalità che ha caratterizzato il resto dell’opera.
