“Più volumi troverai in casa di una persona e maggiore sarà il suo grado di infelicità”.
Atti osceni in luogo privato è un romanzo che racconta la crescita. Un romanzo di “formazione erotica e sentimentale”, che segue le vicende di Libero, dai tempi della preadolescenza fino alla maturità.
L’obiettivo di Missiroli era quello di scandire i momenti di una vita, per il tramite dell’evoluzione sessuale ed erotica del protagonista. Il libro fa riflettere e ci ricorda la folgorazione dei momenti che ci segnano, dal punto di vista dell’eccitazione e della vita sessuale.
Ho trovato questo romanzo complesso, ben ideato, ma non è entrato tra le mie letture preferite. L’impressione che ho avuto è che, da Atti osceni in luogo privato, si potrebbe trarre un bellissimo film. Il romanzo, invece, si perde in eccessi di raccontato. Ci sono pagine in cui la distanza fra lettore e azione si dilata smisuratamente e si ha l’impressione di leggere riassunti di eventi, che annacquano, invece, l’intensità e la poesia degli episodi cruciali della storia.
“La percezione che cambia l’eros, eravamo amanti scaduti, all’inizio della noia”.
Un aspetto, di certo, convincente è l’analisi psicologica dei personaggi. Missiroli si eleva al di sopra della letteratura romantico-erotica commerciale e comprende la vera natura stimolante della sessualità scritta. Ciò che stuzzica il lettore è l’eccitazione e non la meccanica. Più vai a fondo nella mente, più è appassionato l’eros che prende corpo nelle pagine.
I personaggi della storia sono intriganti. Marie ruba la scena. La sua è una storia struggente, la condanna erotica di una donna troppo desiderata e poco amata. Ma anche i familiari di Libero sono avvincenti e ben caratterizzati.
Mi resta la sensazione che ne uscirebbe fuori un gran film e mi porterò dietro alcuni spunti e riflessioni vincenti, a dispetto di alcune pagine che, di tanto in tanto, mi hanno annoiato.
Serial Escape di Giovanni Di Rosa 