Fight Club di Chuck Palanhniuk: l’avanguardia letteraria in una perla degli anni Novanta

Il romanzo Fight Club di Palahniuk è stata una lettura incredibilmente stimolante. Posso affermare senz’altro che si tratti di un libro avanguardista.

Uscito in libreria, per la prima volta, nel 1996, Fight Club è ancora oggi un romanzo a cui la letteratura dovrebbe guardare (e a cui guarda tremendamente poco).

Lo stile di Palahniuk è vivace, brillante, ondulatorio. Passa da un pensiero all’altro, con un narratore ossessivo e inaffidabile e periodi brevi che riescono a tradurre su carta la mobilità del pensiero umano.

Il romanzo è (volutamente) caotico, ma con uno stile impeccabile, che non allenta mai la tensione e fa viaggiare il lettore sulle montagne russe di una storia che ci parla di un gruppo di persone pronte a combattere il sistema, di individui annoiati da una vita canonica e pronti a tutto pur di vivere emozioni reali.

Fight Club è un libro al limite, che sguazza anche un po’ nella violenza e nello schifo, ma lo fa con sapienza, maestria e consapevolezza, regalando alla letteratura una pietra miliare della transgressive fiction.

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