Ma io quasi quasi di Michele Bitossi: una storia di miseria quotidiana

“Lei ha come un buco dentro e cerca di riempirlo costantemente, ha sempre questa fame tremenda, vedrà che capiremo insieme da dove arriva.”

Ma io quasi quasi di Michele Bitossi

Edito Accento Edizioni

Il libro di Michele Bitossi è una storia particolare, sfidante per il lettore. Ma io quasi quasi è un romanzo di narrativa generale, che corteggia, a tratti, la transgressive fiction.

Riccardo è un vinto, un personaggio che io definirei “mezzo rotto”.

Consapevolmente o inconsapevolmente, è alla ricerca di un nuovo equilibrio, mentre affronta gli strascichi di una rottura burrascosa con la ex moglie. La sua vita oscilla attorno al pendolo dell’esito della perizia della psicologa incaricata a stabilire se per la figlia è sano continuare ad avere rapporti con lui.

Nel romanzo di Bitossi andiamo in giro per l’Italia, ma soprattutto esploriamo Genova. Una Genova dominata dalla passione per il Grifone, in cui la vita di Riccardo prosegue, tra una nevrosi e interminabili pensieri ossessivi.

Non c’è un vero e proprio viaggio dell’eroe, nella storia, anche se il finale lascia vedere un lato di Riccardo, poco conosciuto fino a quel momento.

Personalmente, l’ho trovato un romanzo originale, diverso dal solito, ma che poteva, di certo, rivelarsi più trasgressivo e trasmettere emozioni più dirompenti.

È una storia di miseria ordinaria che io consiglio a chi piace mettersi in gioco coi libri, ben scritti, che esplorano storie e tropes non consueti.

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