La filosofia di Neon Genesis Evangelion è un saggio di filosofia che si promette di analizzare una serie anime assai difficile da decifrare. Sto parlando di Neon Genesis Evangelion, anime ideato da Hideaki Anno, che ha generato non poche controversie interpretative. Anzi, sono piuttosto convinto che Anno non volesse proporre un’opera universalmente e univocamente interpretabile.
È un saggio che mi ha convinto, specialmente nella seconda parte. La prima parte, forse, affronta argomenti meno “succulenti” e il continuo rievocare aforismi e ideologie di grandi filosofi mi ha fatto percepire il testo come una lettura complessa per una persona senza le adeguate conoscenze in materia. Però, La filosofia di Neon Genesis Evangelion non è mai un saggio criptico o troppo difficile e, alla fine, riesce a conquistare, parlando di tematiche forti e universali, come la solitudine, l’identità, i legami familiari, la depressione.
Menziono in particolare il discorso sull’autonarrazione. La nostra identità è plasmata da come ci raccontiamo, anche se abbiamo bisogno almeno di un uditore che trovi la storia vagamente credibile.
E sono stato impressionato altresì dall’interpretazione secondo cui i personaggi della storia tendano a un ritorno impossibile verso la madre primordiale, come visione salvifica da una vita complessa, frammentaria e che fa sprofondare nella depressione. Non è un caso l’importanza di significato e simbolica di Yui nella storia di Neon Genesis Evangelion.
Mi hanno convinto un po’ meno alcune scelte editoriali, ma non approfondisco per evitare che la mia anima da editor si riveli pedante in questa sede.
È un saggio che, comunque, consiglio caldamente agli amanti della serie.

