“Perché la nostalgia ha rotto il cazzo”
Il libro di cui vi parlo oggi è stata la mia prima “scelta” per un club di lettura a cui partecipo. Si tratta di “Splendeva l’innocenza” di Splendeva l’innocenza di Roberto Camurri, edito NN Editore.
La storia ha due linee temporali, una contemporanea e una risalente all’estate del duemilauno. Da una parte vediamo Luca, che gestisce un locale a Monterosso, in una relazione tiepida con Giulia e alle prese con un amico, Alessio, che conduce una vita assai rischiosa e complessa, schiacciato da demoni di cui intuiamo l’origine. Nel duemilauno, invece, Luca si sta innamorando di Valentina, una giovane carismatica, che lo convince a prendere parte alle manifestazioni del G8 di Genova, i cui strascichi incideranno per sempre nelle loro vite.
È un romanzo che mi ha convinto soprattutto nella parte finale. Mi è sembrato che gli ultimi capitoli dessero al lettore quel senso di “interezza” che si è ricercato invano per tutto il romanzo, in cui i vari flash di memoria e momenti del presente non erano stati sufficienti a dipingere un quadro chiaro. È un romanzo di sentimenti, con un valore anche “storico”, per la sua abilità nel parlarci di nuovo di una pagina drammatica dei tempi moderni italiani.
Si parla di amore, di amicizia, di vita. Si parla di quanto sia difficile andare avanti, quando si rimane vincolati ai bivi del passato, a quegli “E se…” che sembrano tormentare tanto Luca quanto Alessio.
È un libro che ho apprezzato, a cui manca, forse, un pizzico di intensità nel raccontare i sentimenti per essere davvero indimenticabile.

