La serie “Heated Rivalry”: molto più di fanservice e sessualità gratuita

Heated Rivalry è una serie televisiva canadese, basata sui libri di Rachel Reid. Heated Rivalry è la serie che ha fatto esplodere il web, anche in Italia, sebbene non sia stata trasmessa da alcun broadcaster nostrano.

La viralità della storia di Shane e Ilya hanno portato gli amanti delle storie d’amore e dei contenuti queer a recuperarlo, in un modo o nell’altro, ma evitiamo di approfondire.

Oggi, tuttavia, non posso astenermi dal parlarne perché Heated Rivalry è uno di quei prodotti che lascia il segno, che ti cambia, e che, a mio avviso, cambia anche il modo di rappresentare le storie gay. Questa serie canadese, per come la vedo io, diventerà presto una pietra miliare, a cui guardare come paragone per tutti i film e le serie televisive che ruotano attorno a un romance LGBT.

UN AMORE VEROSIMILE

Uno degli aspetti che meno apprezzo del romanticismo letterario contemporaneo è “l’instant-love after-sex”. In altre parole, mi sembra che autori – televisivi e non solo – si siano ossessionati da questo trope. L’amore è immediato. Dopo che si va a letto, si è già pronti a farsi dichiarazioni romantiche impressionanti, come se non si fosse più in grado di vivere senza il partner del rapporto sessuale appena consumato.

La storia di Ilya e Shane è una storia d’evoluzione. Da “lovers” (parola cara ai protagonisti) a innamorati: la tensione sessuale diventa amore in un arco temporale ampio.

Qualcuno potrebbe obiettare che tra Scott e Kip le cose vanno diversamente. E, in effetti, Scott, dopo la prima notte insieme, chiede a Kip di convivere. Sì, sembrerebbe riprodurre il trope che ho criticato. Eppure, la storia è differente. Scott non può vivere apertamente la sua sessualità e chiedere a Kip di condividere un ambiente privato è una manifestazione di un desiderio umano, più che l’espressione di un immediato amore profondo.

SCENEGGIATURA VINCENTE

Ho apprezzato anche la sceneggiatura. Fino alle ultimissime puntate, la sceneggiatura mantiene un equilibrio invidiabile, tra silenzi, timidezza, incomprensioni. Il linguaggio dei due protagonisti è verosimile ed è coerente con la profilazione psicologica dei due.

Ilya rivela una personalità fortemente coartata dalle contingenze, dalla cultura, dalla famiglia. Il suo diventa un percorso lungo, in cui, alla fine, comprende che amare una persona del proprio sesso sia possibile. Il grande vincolo che gli impedisci di approcciarsi da subito romanticamente a Shane è interno e la serie riesce a descrivere l’evoluzione, mantenendosi coerente. Il suo tono da sbruffone, l’interruzione delle comunicazioni, le fughe comunicative, le risposte irriverenti: è tutto studiato al dettaglio.

Shane, come parallelo, è sempre perfettamente portato sulla scena. Tra timidezza e un carattere che gli impone di fare stare un passo avanti gli altri, fino a quando non può più sopprimere i suoi desideri e decide di parlare chiaro, di essere elemento di rottura nella dinamica.

FOTOGRAFIA E SENSUALITÀ

Non si può trascurare nemmeno l’aspetto “visivo” di questa serie, che riesce ad alternare i toni brillanti (nei momenti di riassunto fra un incontro e l’altro) e quelli più scuri dei momenti in cui i protagonisti si incrociano.

La telecamera si è innamorata dei corpi e dei profili dei due attori, che vengono catturati su schermo come se fossero incarnazioni della più pura e totalizzante bellezza. Ogni inquadratura è studiata per renderli sensuali e mai volgari, anche nelle scene più spinte.

La sensualità di Heated Rivalry ci è data dai sapienti tagli, dalle inquadrature capaci di dipingere la malizia ma mai la sessualità sfrenata.

CONCLUSIONE:

In sostanza, che dire? Heated Rivalry è stata una grande serie e sono contento ci siano altre stagioni. Seppur ritenga difficilmente replicabile un livello televisivo e di scrittura alto come la prima stagione. Il quinto episodio della prima stagione rimane una vera e propria pietra preziosa della serialità televisiva, come trionfo del build-up e del longterm storytelling. Insomma, tante parole per dire che va guardata e che non è soltanto uno show con maschi nudi e sudati.

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