Cambio radicale nel genere e nello stile registico. Se settimana scorsa abbiamo indagato la bizzarra normalità di Almodòvar, oggi ci occupiamo dell’universo originale e sicuramente inverosimile di Quentin Tarantino, recensendo un film del 2003, ovvero “Kill Bill Vol. 1”.
Stranamente questa serie di film di Tarantino mancava nel mio bagaglio, e, al momento, non ho ancora visto i seguenti capitoli, ma cerco di raccogliere le idee per parlare del celeberrimo “Kill Bill”, riferendomi al suo primo volume.
La trama è un aspetto molto complesso da descrivere, perché Tarantino per questa pellicola decide per un approccio in medias res abbastanza sfrontato. Soltanto un piccolo prologo e poi la vicenda inizia, senza che lo spettatore abbia sufficienti basi per comprendere chi è la protagonista e le ragioni per cui agisce in un determinato modo.
Black Mamba o La Sposa, come viene genericamente individuato il personaggio di Uma Thurman, è una killer che lavorava per il misterioso “Bill”, che, insieme alle altre donne di un’unità di spietate assassine, si rende autore di un terribile massacro in occasione del matrimonio di Black Mamba. Bill spara una pallottola alla testa della stessa donna, dopo aver ucciso gli invitati, ma Black Mamba miracolosamente sopravvive. Il suo risveglio dal coma la porta subito a mettersi al lavoro per portare a termine la propria vendetta. Annota in un foglio di un blocco tutti i nomi degli individui che desidera uccidere per vendicarsi, inserendo alla fine della lista proprio Bill. Durante il primo volume assisteremo a due degli omicidi della lista e a spettacolari azioni di combattimento.
Partiamo da una premessa necessaria, quando si tratta dei film di Tarantino, ovvero: se apprezzi il suo stile, amerai i suoi film, se non apprezzi il suo stile, inevitabilmente ti troverai ad odiare le sue opere.
Kill Bill è l’emblema del registro cinematografico di Tarantino: combattimenti cruenti, fiumi di sangue che svolazzano ovunque e personaggi molto estremizzati, fino al punto di apparire quasi fumettistici.
Personalmente, ho gradito ogni scelta stilistica di Tarantino, che, pur non dedicandosi alla descrizione analitica della trama, ha costruito un film facile da seguire e accattivante. Ho apprezzato altresì la fotografia, con i vari passaggi dal multicolor al bianco e nero. Il tutto è stato poi corredato da una travolgente colonna sonora, brillante proprio per la sua improbabilità, che riesce a sottolineare in modo perfetto gli “estremismi” della regia di Tarantino, dissacrando la solennità dei momenti culminanti.
È un film che definirei “intelligentemente cafone”, di cui consiglio la visione a tutti coloro che non abbiano nulla in contrario con la visione di film violenti e pieni d’azione e accettino un piccolo viaggio lontano dalla convenzionalità tipica dell’arte filmica.
“Intelligentemente cafone” e “estremizzato” sono proprio due definizioni adatte al cinema di Tarantino.
Non ho amato tutti i suoi film, però “Kill Bill” mi è piaciuto. Forse non lo annovero tra i miei preferiti tra i suoi lavori, ma è molto interessante.
Hai parlato di parti successive, ma al momento c’è solo il Vol. 2, anche se anni fa il regista aveva detto che gli sarebbe piaciuto farne un altro.
Ti attendo per la seconda parte, perché mi piacerebbe chiederti il parere su una scelta narrativa che a me ha divertito.
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Sicuramente questa estate lo vedo. Una mia amica aveva detto “mi sono piaciuti tutti i Kill Bill” e mi devo essere fuorviato.
Grazie del commento 😊
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Che coincidenza 😂, on questi giorni sto lavorando a una serie di post per parlare di ogni film do Tarantino😂. Comunque, è un genio indiscusso del cinema. In Kill Bill fa un mix perfetto di vari generi siccome è un film sulla vendetta basato sulle spade, ma è girato alla “western”. Si sprecano i suoi omaggi a Sergio Leone e Akira Kurosawa… Senza però lasciare o rimandi al cinema Pulp con cui è cresciuto.
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Ha comunque creato un prodotto originalissimo in cui tutte le ispirazioni hanno prodotto un genere praticamente originale. Tarantino può non piacere, ma è secondo me uno di cui devi guardare i film se ti interessa la critica cinematografica.
Leggerò i tuoi post su Tarantino 😉
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bellissimo film, la scena della strage dei 100 è fantastica anche se lucy liu è un pelino arrugginita! fa orrore pensare a tutto quello che lei ha subito mentre era incosciente :0
sapevi che è stato citato tra i film con le scene più difficile mai realizzate?
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Non lo sapevo ma non lo metto affatto in dubbio. Grazie per la curiosità!
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Amo lui (Tarantino),
amo lei (Uma) e amo loro (i Kill Bill) … questa combinazione
è perfetta per me 🙂 Anche se lui ogni tanto qualche scivolone l’ha fatto secondo me …
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Grazie del commento. Io di Tarantino ho visto Django e the Hateful Eight. Detto molto onestamente, non sono riuscito a vedere Pulp Fiction.
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Ah! Come mai? Quello è molto … Tarantino 😂 Ti posso suggerire di vedere Four Rooms, le Iene e Jackie Brown? Anche Bastardi senza Gloria mi è piaciuto molto …
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Grazie dei suggerimenti 😊😉
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Va be’, in pratica tra quelli già visti e quelli suggeriti c’è tutta la filmografia. Manca solo “Grindhouse”. 🙄
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