Recensione di “Uomini che odiano le donne” (libro)

Buona domenica lettori. In questi giorni mi faccio vedere poco sul blog a causa di vari impegni a cui non posso sottrarmi, ma oggi vado online con una nuova recensione letteraria. Oggi recensisco quello che – a mio modo di vedere – è uno dei migliori gialli che abbia mai letto. Sto parlando di “Uomini che odiano le donne”, il primo volume della saga “Millennium”, a firma di Stieg Larsson.

Il romanzo, pubblicato nel 2005 (postumo), narra l’avvincente storia della scomparsa di una giovane donna, Harriet Vanger, avvenuta nel 1966. Un vero e proprio cold case, dato che il giornalista Mikael Blomkvist sarà chiamato a investigare su questa scomparsa moltissimi anni dopo, nel 2002. Scavando nel passato di una ricca famiglia, il giornalista troverà abbastanza indizi per ricostruire una storia raccapricciante che terrà il lettore col fiato sospeso.

Ho presentato il libro come un giallo perché tutto parte da un’indagine e da un mistero da risolvere. Sembrerebbe il classico “chi è il responsabile di questo (presunto) assassinio?”, ma il libro è molto più di questo. Infatti le parti finali della storia sono molto più vicine al thriller e comprendono momenti ad alta tensione, frutto di una narrazione adrenalinica.

Larsson ha lavorato moltissimo a un romanzo che istruisce il lettore in diversi settori dello scibile umano, fra cui la scienza economica e l’informatica. Le ricerche alla base di questo lavoro sono davvero accurate e aggiungono molto a una storia che, comunque, sarebbe pienamente convincente.

Larsson ha uno stile molto descrittivo e impiega addirittura cento pagine solo per presentare i personaggi, prima di dare il via ufficiale alla storia vera e propria. Ciononostante, ogni pagina descrittiva, ogni digressione risulta essere un tassello perfetto in un’architettura che non ha difetti. Non c’è, infatti, una critica che si possa fare.

L’autore riesce a portare in scena una storia accattivante, a descrivere personaggi tridimensionali (che si finisce per amare) e a sviluppare magistralmente anche numerose sotto-trame, senza lasciare nulla al caso.

Non posso che ribadire che “Uomini che odiano le donne” sia stato uno dei più bei libri che abbia mai letto e che, quindi, consiglio caldamente.

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9 pensieri riguardo “Recensione di “Uomini che odiano le donne” (libro)

  1. Questo è un libro che apprezzo veramente tanto perché, come hai giustamente sottolineato tu nell’articolo, dà molte informazioni interessanti allo spettatore riguardo l’informatica, l’economia e altre questioni umane molto intriganti. E’ un libro stupendo che vuole informare il pubblico oltre che interessarlo a tematiche molto sensibili.

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  2. Bellissimo, ho letto tutta la trilogia ormai diversi anni fa ma li ricordo come dei romanzi che mi hanno davvero lasciato il segno. Il suo stile in effetti è mooolto descrittivo, a me è piaciuto molto ma posso capire che per qualcuno possa anche risultare poco scorrevole; mi è rimasto impresso un pezzo in cui elencava uno per uno gli articoli che comprava al supermercato!
    I capitoli successivi sono anche meglio, ma sono più incentrati su Lisbeth che su Blomkvist.

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