Buona domenica lettori.
Oggi volevo parlarvi della mia ultima lettura. Come intuirete, ultimamente mi sto allontanando un po’ dal mio genere di libri preferito e dalla narrativa, per provare a conoscere materie nuove e arricchire il mio bagaglio personale.
Il libro di cui vi parlo è un manuale dedicato a una scienza interessante, ovvero la scienza della comunicazione. “Il linguaggio della vita” è, infatti, un ebook disponibile su Amazon che permette il primo approccio a una scienza complessa ma fondamentale nella vita di oggi.
Non ricordo nemmeno come mi sia imbattuto in questo ebook – che viene distribuito gratuitamente su Amazon – ma posso dire tranquillamente di essere rimasto piacevolmente soddisfatto dalla lettura.
L’autore, Ignazio Burgio, è un giornalista, laureato in filosofia, che ha lavorato per anni nel settore informatico (almeno questo è quello che ho potuto scoprire sul web). Pur non conoscendolo, però, ho subito capito che era molto preparato sull’argomento che ha deciso di trattare. La bibliografia è molto ricca e gli spunti di riflessione sono numerosi.
La parte più interessante del libro, a mio modo di vedere, è quella dedicata al divario che esiste fra le classi sociali (in realtà, più che una differenza sociale è una differenza culturale) in Italia. Dimostra, infatti, perché in Italia attecchiscano di più e meglio alcune strategie di comunicazione basate su affermazioni eclatanti, toni forti e senza nessuna lungimiranza. Insomma giustificano l’avvento dei nuovi movimenti sovranisti che fanno capire alle persone di occuparsi subito delle loro esigenze più immediate, difendendo inoltre la loro identità, proponendosi come conservatori.
Ci spiega come, a differenza dei paesi anglosassoni, il nostro paese abbia sviluppato una forte competenza nel giudizio estetico ma una scarsa propensione all’analisi e alla comprensione del testo e come ciò influenzi anche la maggiore “controllabilità” degli italiani come consumatori. Da ciò ne è derivata, quindi, una forte contrapposizione fra quei pochi che si informano, approfondiscono e sviluppano tutti gli strumenti necessari ad affrontare un testo scritto e a decifrarne il significato, e coloro che formano una convinzione senza approfondire, fermandosi al “qui e ora”. Una contrapposizione che giustifica anche come in Italia sempre più spesso la minoranza di intellettuali che prova ad andare oltre le affermazioni di vuoti principi e che prova ad argomentare scientificamente le proprie tesi viene considerata come insopportabile e arrogante.
La seconda parte del libro, devo ammetterlo, mi ha convinto un po’ di meno. Troppe informazioni, un eccesso di erudizione che ha mi ha un po’ annoiato, ma nel complesso è un libro che consiglio a tutti di scaricare.