Recensione di “Sono un’assassina?” (Third Girl) – l’esperimento letterario di Agatha Christie

Buongiorno, amici lettori!

Oggi torniamo nel magico mondo dei libri. Il libro che recensirò oggi è “Sono un’assassina?” – titolo originale “Third Girl” (che trovo molto più bello e azzeccato di quello italiano) -, romanzo pubblicato nel 1969 di Agatha Christie con protagonista Hercule Poirot.

Devo ammetterlo, era la prima volta che leggevo un libro della Christie e non ne sono rimasto incantato. Ma andiamo per gradi.

La trama: 

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Una giovane donna si reca nell’ufficio di Poirot, affermando di non essere certa di aver commesso un omicidio. Quando Poirot si interessa a lei, questa fugge, affermando che Poirot è troppo vecchio per aiutarla. Poirot, grazie all’aiuto della scrittrice Ariadne Oliver, riuscirà a scoprire molti dettagli sulla vita della donna che non riusciva a comprendere se aveva commesso davvero un omicidio. Norma Restarick, questo il nome della giovane, si troverà al centro di vicende misteriose in una storia con tante trame e tanti personaggi enigmatici, in cui si faticherà persino a scoprire qual è l’omicidio sul quale si sta indagando.

Il mio giudizio: 

Ho detto di non essere rimasto incantato, ma non voglio attirare l’antipatia di nessun fan della Christie. Penso semplicemente che il libro letto fosse un po’ troppo sperimentale.

Si tratta, infatti, di un giallo senza omicidio. Per la quasi totalità del libro, infatti, il lettore non ha un omicidio da risolvere su cui focalizzare l’attenzione. Di fatto, è un libro misterioso, pieno di personaggi eccentrici e inafferrabili. La Christie si innamora delle bizzarrie dei suoi protagonisti più che della storia e sforna un esperimento che, a tratti, diventa metaletteratura, quando Poirot sembra esternare quello che è il volere del lettore. Poirot, infatti, ha “sete di sangue”: vuole trovare un omicidio in una storia apparentemente priva di delitti.

Alla fine l’omicidio ci sarà e la storia rientrerà nei canoni del giallo.

Ma il vero problema non è tanto l’esperimento. Il libro è piacevole da leggere, anche se non si ha un omicidio su cui focalizzare l’attenzione. Il vero difetto è un altro, infatti: la trama viene risolta con uno spiegone finale che mi è piaciuto davvero poco. L’espediente con cui si è spiegata la trama nascosta – che non approfondisco per evitare spoiler – rende impossibile al lettore anche soltanto intuire cosa sta succedendo e quale sia la possibile risoluzione della storia. Insomma, senza lo spiegone finale appare davvero difficile comprendere ciò che si ha letto e secondo me un infodump grande come quello finale del libro smaschera una progettazione un po’ carente del romanzo.

Tuttavia, devo ammettere di avere amato lo stile della giallista. Essenziale, semplice, dinamico. Uno stile che trovo molto moderno e che, di sicuro, mi spingerà a leggere altri libri della Christie!

Consigliato?

Sì e no. Penso che ci siano libri della Christie più appropriati per iniziare, ma lo stile è inconfondibile e, quindi, così come è stato per me, la lettura si rivelerà certamente piacevole.

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2 pensieri riguardo “Recensione di “Sono un’assassina?” (Third Girl) – l’esperimento letterario di Agatha Christie

  1. E’ un libro che ha comunque un suo fascino e che si può leggere anche solo per curiosità. Il fatto che manchi un omicidio e che l’autrice giochi in questo modo con il lettore è una cosa che mi ha sempre divertito anche se come hai ben detto lo spiegone finale non è stato gestito bene.

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