La mia recensione di Venom (2018), il film di Ruben Fleischer con Tom Hardy

Okay, mi rendo conto di non stare recensendo tutti i film o le serie che sto vedendo ultimamente. Ma quando trovo qualcosa così brutto da rimanermi impresso nel cervello, non posso proprio esimermi. 

Venom il film 

venom-film

Oggi vorrei parlare di Venom, film del 2018 di Ruben Fleischer, da pochissimo rilasciato su Netflix (e adesso in trending sulla piattaforma di streaming). 

Il film, ovviamente, è tratto dai fumetti Marvel, anche se è prodotto dalla Sony (e si riconosce facilmente il diverso stile con cui la pellicola è sviluppata rispetto alle pellicole rientranti nel Marvel Cinematic Universe).

Il film ha come protagonista Tom Hardy e Michelle Williams, la cui apparizione in questo film smonta il mio personale mito della Williams impegnata solo in film d’autore/impegnati (o, perlomeno, in film “guardabili”). 

Un giudizio su Venom

Avete tutto il diritto di non essere d’accordo con me, ma questo film è talmente pietoso che mi fa rivalutare la stragrande maggioranza dei film DC. Diamine, Wonder Woman in confronto a Venom sembra un film di Martin Scorsese. 

La critica lo ha stroncato, ma il film ha incassato abbastanza (al di là delle aspettative) da portare all’annuncio di un sequel, che dovrebbe arrivare nelle sale l’anno prossimo (emergenza sanitaria permettendo). 

Eppure, quando si parla di film talmente brutti da stroncare un franchise si parla di film della qualità di Venom, o forse addirittura migliori, quindi non mi capacito del suo successo al botteghino. 

Cosa non funziona?

Quali sono gli aspetti che rendono davvero così orrido il film? E’ presto detto.

Innanzitutto, Tom Hardy che girovaga per Manhattan ingobbito con una faccia da schiaffi è il fiore all’occhiello di un film in cui non ha funzionato niente. Davvero, sembrava che ricoprisse la parte dell’inserviente che fa una comparsata random e non del protagonista. Non ha fatto vedere un briciolo di carisma.

In secondo luogo, la sceneggiatura era drammatica più che pessima. Una comicità balorda sembrava dovesse riempire ogni dialogo, rendendo demenziale un film che era già piuttosto stupido per una pletora di altre ragioni. Più che una parodia dell’umorismo Marvel mi è sembrata una scopiazzatura fatta male (malissimo!). 

Ma poi manca lo sviluppo della trama. Cioè, davvero, non si capisce perché il parassita che ha preso Eddie risulti essere un giocherellone/bonaccione, mentre quello che si è impadronito del dottor Drake sia il male personificato. Non si capisce nemmeno perché ci fosse questo conflitto fra le due entità aliene, visto che non penso che il parassita fosse influenzato da Eddie (almeno non all’inizio).

Comunque, se la profondità di trama e personaggi era più o meno quella della carta velina, le scene d’azione non sono riuscite a risollevare la qualità del film. Anzi, lo scontro finale dura circa tre minuti prima di risolversi tutto, senza il minimo pathos.

Menzione onorevole a un doppiaggio italiano agghiacciante. 

Conclusioni

Mi sembra che tante case cinematografiche provino a replicare la formula dell’MCU, fallendo miseramente. 

Mi chiedo perché sia così difficile costruire un buon film “di supereroi”. 

Potrei capire se fallissero dal punto di vista degli effetti speciali – i soldi per la cgi ci sono o non ci sono -, ma quasi sempre il problema è la sceneggiatura. Non si preoccupano minimamente di creare un conflitto degno di nota nella trama. Mettono due tizi con superpoteri a menarsi nel finale senza farci capire perché si menino e tanto sembra bastare a loro per distribuire il film nelle sale. 

Voi avete visto Venom? Pareri? 

10 pensieri riguardo “La mia recensione di Venom (2018), il film di Ruben Fleischer con Tom Hardy

  1. Io l’ho visto ma a dir la verità mi ricordo poco. Mi pare di aver notato un’incogruenza bella grossa: ad un certo punto Eddy vuole liberarsi del parassita ma non può farlo altrimenti entrambi morirebbero (o forse solo l’ospite, non mi ricordo), allora com’è che poi la sua fidanzata glielo riporta e gli ripassa il parassita tranquilla come una pasqua? Spero di aver capito male io perché altrimenti siamo di fronte ad un cratere lunare.

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    1. Da quello che ho capito. Il simbionte porta al decadimento gli organi dell’ospite. Lo fa lentamente se c’è “compatibilità “. Considerato che Anne non è morta e lo ha portato tranquillamente, doveva essere supercompatibile anche lei.
      Però avere buttato anche questo passaggio sul comico fa capire quanto ci tenessero alla coerenza della storia.

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  2. Sono d’accordo in tutto e per tutto: un film davvero pietoso. E vogliamo parlare del terrificante look di Woody Harrelson nella scena post-credit, con quella agghiacciante parrucca rossa? Teribbbile!
    So che Venom è protagonista di una testata a fumetti, ma non ho idea di cosa parli o di come sia scritto il personaggio lì dentro. Sicuramente quello del non ha nulla a che vedere con il villain di Spider-Man, gli manca totalmente la violenza e la cattiveria. Non risulta nemmeno un antieroe, è stato totalmente castrato per farlo diventare un film per ragazzini.

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    1. D’accordissimo. Comunque quell’ironia messa a cazzo per copiare la Marvel è stata la cosa peggiore del film.
      Se lo sceneggiatore non riesce a scrivere battute divertenti, perché non affrontava seriamente il materiale e scriveva un film senza battutone squallide?

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      1. Se non la butti in caciara ti tocca affrontare seriamente i tuoi argomenti, in questo caso avere come protagonista un mostro (che dovrebbe essere) assetato di sangue. E’ un cortocircuito mica male e poteva uscire una cosa in stile Dexter, in cui fai il tifo per un mostro e un assassino, ma vorrai mica su serio articolare una sceneggiatura un minimo più complessa e rischiare di far nascere un pensiero in testa ai tuoi spettatori?

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      2. Sarebbe stato bello scriverlo un po’ alla Dexter. Mi hai fatto pensare che potevano ispirarsi anche a serie come Hannibal o You, in cui, a tratti, fai il tifo per lo psicopatico di turno.

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