I fantasmi fanno meno paura delle cattive persone.
Di Teddy se n’è parlato tantissimo sul finire dell’anno scorso. E ammetto che mi aveva molto incuriosito. È stato uno dei regali che ho ricevuto per Natale l’anno scorso, ma sono riuscito a inserirlo tra le mie letture soltanto di recente.
Il thriller di Jason Rekulak miscela gli stilemi tipici delle crime stories ad alta tensione con quelli dell’horror e crea una lettura leggera, divertente e piena di colpi di scena.
La famiglia perfetta al centro della storia sembra uscita da uno spot della Mulino Bianco, ma dietro la perfezione – come ben sappiamo – si può nascondere ogni genere di orrore. Un cottage immacolato potrebbe essere stato la scena di un crimine atroce così come un bambino innocente potrebbe non essere altro che la longa manus di uno spettro.
La verità è che in Teddy tutto ciò che sembra non è (o, almeno, non sempre). È una storia che si legge in fretta e che non annoia mai, con una protagonista all’altezza che crea empatia con il lettore.
Unica pecca: nessuno degli elementi di questo libro fa gridare al miracolo. La trama e i personaggi non paiono straordinariamente originali. La scrittura è adatta al genere di storia, ma non impressiona.
La cosa che mi ha colpito di più? L’epilogo che strizza l’occhio ai buoni sentimenti e lascia un piacevole ricordo dei personaggi principali nella mente del lettore.


Anche io l’ho appena letto, l’ho comprato perché cercavo qualcosa di leggero da leggere in vacanza e l’ho letteralmente divorato in un paio di giorni.
Sono d’accordo con quello che hai scritto: è scorrevole ma non è scritto benissimo, a tratti è inverosimile, non è un romanzo che ci ricorderemo tra qualche anno però fa il suo e ti diverte mentre lo stai leggendo. Mi sono accorto di essere pesantemente coinvolto nella vicenda quando è successa la scena delle pareti e stavano rientrando i genitori di Teddy; lì per un attimo sarei voluto sprofondare insieme a Mallory.
ATTENZIONE, SPOILER!
SPOILER!
HO GIA’ DETTO SPOILER?
In realtà ho letto anche commenti e opinioni di persone ben più consapevoli e attente di me che hanno criticato il libro per essere “transfobico” e vicino all’ideologia terf perché rispecchierebbe esattamente l’idea che una certa area politica ha della transessualità, soprattutto nei confronti dei più giovani; tu cosa ne pensi?
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Secondo me la persona che ignora la transessualità o ne contorce l’idea a suo vantaggio è la “madre” di Teddy che è la villain, dunque non attribuisco il pensiero di lei all’autore del libro. In realtà manca delicatezza nell’affrontare la tematica ma il fatto è che Teddy/Flora non è trans quindi ha senso anche non affrontare la tematica
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Scusa, credevo di averti risposto!
Il punto del commento era che il fatto che la madre di Teddy spacci il figlio per una femmina attribuendogli una disforia di genere quando non è così metta in scena la teoria dell’estrema destra americana secondo cui non esisterebbero bambini o giovani transessuali ma solo ragazzi e ragazze plagiati da genitori fondamentalisti woke – i genitori di Teddy sono molto chiaramente ritratti come una coppia progressista. Insomma, darebbe conferma di una teoria transfobica potenzialmente rischiosa. Poi, ripeto, non è un argomento su cui mi sento ferrato, e non penso sia il caso di parlare di transessualità nei confronti di bambini che stanno ancora costruendo la propria identità, ma mi ha fatto molto riflettere su quello che accade nel libro e come certe svolte di trama sono messe in scena.
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Effettivamente potrebbe sembrare. Ma alla fine la storia regge a prescindere. Quindi, sarebbe molto subdola questa interpretazione. Bisognerebbe capire la vera intenzione dell’autore. Si può speculare ma alla fine proprio perché Teddy non viene plagiato davvero, a mio modo di vedere è una teoria non così decisiva
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