E alla fine mi sono tuffato anche in Sailor Moon Pretty Guardian.
Dopo aver parlato più volte delle famosissime guerriere sailor insieme alla mia migliore amica, mi sono detto che era proprio il caso di conoscere meglio il loro mondo e allora ho letto il primo volume del manga da cui è stato tratto il famosissimo anime.
Lo ammetto: il dover presentare tanti personaggi principali ha reso questo primo numero un po’ debole da un punto di vista della trama. I passaggi sono spesso veloci e i villain della storia sono a malapena tratteggiati.
Nonostante mi professi un appassionato fan di Sailor Mercury (condividiamo il colore preferito, il pianeta da cui siamo influenzati e il segno zodiacale), ammetto di avere amato molto Bunny (Usagi). È una protagonista strepitosamente esuberante che attira subito le simpatie dei lettori con la sua disarmante ingenuità combinata a uno spirito vigoroso e romantico.
Anche la gatta Luna è un personaggio estremamente interessante, forse quello che crea più hype nei lettori in vista del prosieguo della serie.
Le tavole rappresentano alla perfezione un gusto forse un po’ disueto ma sicuramente avvincente. I personaggi sono poco tradizionali, ma dal design riconoscibile e adorabile.


Come fumetto non è male, ma ha anche un bel po’ di difetti: la Takeuchi è (stata? Mi pare che non crei storie da parecchi anni) una donna piena di idee vincenti, ma non molto abile a svilupparle a dovere.
Pur con tutti i suoi difetti, a cominciare dall’annacquamento nella formula “il mostro della settimana”, la vecchia serie animata tendeva a funzionare meglio, solo che era relativamente poco fedele alla storia originale e non le giovava la formula 24/26 episodi a stagione.
Vale comunque la pena, leggere questa pietra miliare del fumetto giapponese, presenta dei buoni aspetti di storia (e rispetto al vecchio cartone, qui la protagonista matura rapidamente, come è giusto che accada a un personaggio con responsabilità e poteri esagerati come i suoi) e permette di fare un bel tuffo nel Giappone degli anni ’90, con tanto di manie e mode dei tempi.
Se continuerai a leggere, potrai vedere storie con sfondo ufologico, la mania del “channeling” (contatto spirituale/telepatico con entità particolari) e altri temi misteriosi, declinati in chiave sailor, che attiravano i fanatici dell’occulto nipponici di allora 🙂
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Ti ringrazio per questo commento che mi sprona sicuramente a continuarne la lettura.
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Ammetto di non essere fan del manga di Sailor Moon, proprio per il fatto che i personaggi sono spesso tratteggiati in modo un po’ grossolano senza molto approfondimento; all’inizio si tratta soprattutto dei villain, ma più si va avanti più si nota, secondo me, che anche le guerriere, a parte Usagi, sono raccontate in modo un po’ superficiale. Inoltre mi sembra manchi quel senso di gruppo tra di loro.
Come Gracula anche io penso che la serie anni 90, pur con i suoi enormi difetti, funzioni molto meglio e costruisce dei personaggi molto più interessanti di quelli originali.
Resta comunque che il manga ha uno stile grafico particolarissimo e molto suggestivo.
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Anche io immagino che l’anime sia meglio. Tuttavia, non penso di poterlo recuperare a breve
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