Uno dei manga che mi sono stati consigliati al momento del mio primo approccio ai manga è stato “GIRL from the OTHER SIDE” di Nagabe.
Ed è stato un gran consiglio perché GIRL from the OTHER SIDE è davvero un’opera sorprendente.
TRAMA:
In un contesto medievale, non meglio precisato, molti uomini subiscono una maledizione che li trasforma in esseri scuri dall’aspetto mefistofelico. Non si comprende come poter debellare la maledizione ma è in atto una psicosi collettiva per evitare il contagio. Una bambina, Shiva, sembra essere immune alla maledizione, ma nella sua fuga dai soldati finisce per essere accolta da uno degli esseri maledetti, che prenderà il nome di maestro.
Questo manga è la storia di Shiva e del maestro, di un connubio improbabile, che sarà chiamato a convivere e a resistere alle avversità di una vita piena di pericoli.
PERSONAGGI:
Due personaggi, caratterizzati per contrasti visivi e non solo. Un duo che non può esistere in modo a sé stante. Conosci Shiva grazie al suo relazionarsi al maestro, e il maestro per il rapporto che instaura con Shiva. Sono due personaggi vividi, umani, pieni di sfaccettature. Con entrambi il lettore crea un legame molto forte.
I DISEGNI
Le tavole di Nagabe esaltano il nucleo della storia – una lotta e un matrimonio di contrasti -, dando vita a immagini che non possono lasciare indifferenti i lettori. Bianco e nero, angelico e demoniaco, in un susseguirsi di scene sorprendenti, vibranti ed emozionanti.
IL MIO GIUDIZIO
GIRL from the OTHER SIDE è un manga che fa riflettere, pieno di tematiche rilevanti. In questa storia il lettore si troverà a riflettere sull’importanza delle apparenze, sulle paure irrazionali delle persone di fronte alle malattie misteriose, sulle conseguenze delle “pandemie” (la maledizione ricorda tanto la diffusione di virus pandemici) e sui legami familiari, di sangue e non.
A dispetto di qualche volume un po’ meno carico dal punto di vista della trama, la storia è ben sviluppata e offre al pubblico un finale a sorpresa, in grado di mozzare il fiato ma anche di commuovere il lettore.


Mi ispira.
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in un certo senso mi hai fatto pensare a the last of us, che ho giocato di recente
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