Addio ad Akira Toriyama: ha cresciuto una generazione e l’ha introdotta al mondo manga

Arrivo in ritardo ma arrivo anche io.
Non bastava scrivere due parole, un semplice “grazie, maestro”, perché Akira Toriyama ha creato un mondo talmente vivido e stupefacente da entrare nella vita di più di una generazione. Toriyama è riuscito prima e più di tutti a rendere la cultura del manga globale ed è uno dei principali motivi per i quali l’Occidente del nostro secolo si ritrova appassionato dei manga e dei suoi personaggi sorprendenti.

Prima ancora di comprendere le potenzialità dei manga, da bambino ero appassionatissimo di Dragon Ball.
Dragon Ball è stato IL cartone (perché lo chiamavamo così, e non anime) della mia infanzia.
Si scappava letteralmente verso casa, una volta usciti da scuola, per non perdere il nuovo episodio. Erano i tempi in cui un episodio perso era perso per sempre (quanto meno fino al momento in cui non sarebbero passate le repliche) ed era imprescindibile restare aggiornati per poi parlarne con i compagni a scuola.

Era il periodo in cui compravamo i “pupazzi” di Dragon Ball e li facevamo lottare a scuola. Era un tempo semplice, in cui ci bastava osservare la televisione per essere altrove, in un mondo pieno di supercattivi ma anche di supereroi.
Goku ci ha insegnato che si può essere buoni, un po’ ingenui, ma allo stesso tempo fortissimi. Basta non arrendersi mai.

Dragon Ball ha aperto la strada a manga che hanno cercato di cogliere la stessa vena epica, le stesse meraviglie d’animazione e la stessa tensione fra bene e male. Ci sono stati prodotti anche più maturi dopo, ma a Dragon Ball va dato il merito di averci cresciuto, di averci permesso di conoscere un po’ la cultura giapponese. Forse quel tanto che basta ad averci reso persone migliori e più aperte. E, in qualche caso, quel tanto che bastava per renderci degli otaku!

Grazie ad Akira Toriyama. Spero di riuscire a recuperare, in suo onore, il manga e a parlarne con voi!