Qualche tempo fa vi ho annunciato che sarò nel quinto numero di Racconti dal profondo. Oggi, tuttavia, mi calo nella veste del lettore e del recensore e vi parlo del quarto volume, intitolato “Sotto il sudario”.
Non mi dilungherò perché è complicato giudicare una rivista che miscela racconti ad articoli di genere pulp/horror.
Però, ci tengo a dire che questo volume è una delle raccolte di narrativa breve più interessante che mi sia capitata fra le mani. Sicuramente, se si parla di scrittori italiani. Pensare che sia un progetto indipendente è entusiasmante. È evidente che i creatori del progetto siano riusciti a creare entusiasmo e ad attirare ottime voci del panorama.
Per quanto riguarda i racconti, andrò per blocchi piuttosto che fare nomi e cognomi. La mia impressione è che la prima parte dei racconti avesse le voci più originali a livello stilistico. Ci sono un paio di autori che mi hanno davvero colpito per la capacità di esprimersi in modo non banale senza sfociare nel tipico tono pretenzioso/borghese in cui rischia di ricadere la narrativa italiana.
Il blocco centrale di racconti erano quelli, a mio avviso, più “classici” come sviluppo della storia.
Nella parte finale, invece, ho trovato i racconti in grado di regalarmi brividi reali e di farmi emozionare.
Non so se ci sia stato un intento di omogeneità nel creare l’indice, ma io ho proprio vissuto con questa sensazione l’andamento dei racconti.
Per quanto riguarda gli articoli, non posso non fare menzione della storia di Saverio Maro, che mi ha letteralmente tolto il sonno con lo scritto dedicato alla sua disavventura con una tavola ouija.
Molto felice di averlo letto. Compratevelo che non ve ne pentirete. Una vera chicca, a cui sono felice di partecipare per il numero successivo a quello di cui vi ho appena parlato!


la copertina di certo è fantastica **
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