Il sabato facciamo il nostro solito tuffo nelle pagine più significative e iconiche della cinematografia.
Il film di cui ci occupiamo oggi è Ghost, un classicone romantico che tutti, almeno una volta nella vita, avremo ritrovato alla tele, tra un canale e l’altro. Del film (1990), diretto da Jerry Zucker, si ricorda soprattutto la colonna sonora. Bastano un paio di note per entrare nel mood del film e rivedere, nella nostra memoria, le immagini più significative del film.
La trama della pellicola narra le vicende di Sam (Patrick Swayze), un importante agente di banca, che si è da poco trasferito in un nuovo appartamento, insieme alla fidanzata Molly (Demi Moore). Il loro idillio, però, viene presto frustrato da quello che, almeno in apparenza, sembra essere un tentativo di rapina, durante il quale Sam viene ucciso. Egli, però, resterà sulla Terra come spirito/fantasma e troverà il modo di tornare a comunicare con la donna amata per il tramite di una sedicente medium, chiamata Oda Mae Brown (Whoopi Goldberg). Sam, da fantasma, avrà modo di scoprire il piano dietro al suo omicidio e a proteggere Molly da coloro che hanno complottato per la sua morte.
Devo ammetterlo, non ho trovato straordinario questo film. Anzi, secondo me viveva di alcuni momenti così naturalmente trash da strapparmi un sorriso. Tra un cliché e l’altro, la vera protagonista del film risulta essere la medium, con una Whoopi Goldberg stratosferica, che è l’unica ragione per cui è piacevole guardare il film. Davvero, la Goldberg è spassosissima e nessun doppiaggio può renderle giustizia.
Le scene in cui gli spiriti malvagi portano all’inferno coloro che hanno architettato l’omicidio di Sam, invece, vincono il premio per la miglior trovata orrida in un film, che, tecnicamente, voleva anche prendersi sul serio, ma non c’è riuscito.
Anche la Moore, per me, non è una grande aggiunta a questa pellicola, che è diventata straordinariamente cult. Infatti, ho trovato di una rigidità impressionante la protagonista femminile, al punto da trovare poco credibile e artefatta la sua recitazione, che ha tolto un po’ di pathos al finale del film.
Tuttavia, è un film che va guardato e che, secondo me, rende l’idea di quanto sia stata importante la Goldberg per il cinema degli anni ’90! Inoltre, è un bel prodotto per i romanticoni, in grado di chiudere un occhio sugli aspetti meno credibili del film e sul modo semplicistico e quasi macchiettistico della rappresentazione della dualità bene/male.
Sai, anche a me non ha detto nulla, vedendolo. Secondo me, a non vederlo manco una volta, non ci si fa un euro di danno – ci si guarda su YouTube la clip del vaso ed è sufficiente per capire le parodie 😛
Whoopie mi ha sempre fatto ridere, quando fa i suoi personaggi nevrotici ^^ forse è merito pure della sua doppiatrice.
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La doppiatrice è brava ma ti assicuro che la voce della Goldberg fa ridere già da sola. Standing ovation. Concordo col tuo commento 🙂
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Anche a me non è sembrato nulla di che. La Goldberg è divertentissima, ma per il resto…boh!
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Ok, almeno non sono il solo.
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