Sono passati dei mesi, ma finalmente ho recuperato una serie che mi aveva incuriosito e che era stata segnalata su vari siti. Mi riferisco a “The Bodyguard”, serie crime britannica, capace di battere ogni record di ascolto, diventando la vera e propria hit dell’ultimo palinsesto della BBC.
La trama della serie TV racconta le vicende di un veterano dell’Afghanistan, David Budd (Richard Madden), che viene nominato guardia del corpo del sottosegretario di Stato britannico Julia Montague (Keeley Hawes). Budd ha vissuto esperienze traumatiche in guerra e, al suo rientro, la sua vita è cambiata drasticamente, con la separazione dalla moglie. La Montague è un’esponente di spicco del governo e sta proponendo una riforma che renderà molto più penetranti le indagini sulla vita di tutti i cittadini, di fatto rinunciando alla loro privacy, per combattere in maniera assai repressiva i fenomeni di criminalità e terrorismo. La Montague diventa l’obiettivo di un’organizzazione terroristica, i cui contorni, però, appaiono sfumati per tutta la durata della serie, in cui lo spettatore si interrogherà sulla lealtà di qualsiasi personaggio.
Come ho trovato il prodotto? Bene, devo dire che riesco a capire il grande successo di questo show televisivo. Pur avendo una trama complessa, un mistero quasi criptico, la serie si lascia seguire, senza confondere lo spettatore.
La serie, poi, si pone sulla scia di numerosi altri programmi che hanno esplorato il mondo degli scandali e della corruzione all’interno della politica e dei governi. Argomento che, evidentemente, tira tantissimo e che la BBC sfrutta a dovere.
La recitazione dello show la trovo adeguata. Nulla di esaltante. Madden è bravo, ma, per me, è molto più attraente e affascinante di quanto sia capace come attore, sebbene, bisogna dirlo, in alcuni momenti interpretare il suo personaggio doveva essere parecchio difficile e lui se l’è cavata egregiamente.
Ovviamente gli showrunners hanno sfruttato a piene mani la sua fisicità per attrarre il pubblico femminile, e sinceramente io un po’ mi sento in pena per lui. Ormai non c’è ruolo che non lo faccia finire senza mutande.
Considerazioni ironiche a parte, la serie è il giusto compromesso fra un prodotto di entarteinment puro e un programma che stimola riflessioni, quindi è, comunque, consigliata per un pubblico vastissimo.
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca è la soluzione troppo repentina di ogni nodo della storia negli ultimi cinque minuti dell’episodio finale. Sarebbe stato bello lasciare qualche punto oscuro, ma, dato che non era stata programmata una seconda stagione, anche questo aspetto si potrebbe accettare.
Bella serie e sono d’accordo su Robb stark
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Anche a me è piaciuta ma concordo per Madden. Anche nelle interviste si parla sempre del suo fisico, deve essere stancante per lui!
Comunque è stata una piacevole sorpresa 😊
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Ma sì. È anche avvilente per la sua carriera
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