Oh, finalmente ci siamo. Settimana scorsa ho visto John Wick, il film che ha riportato alla ribalta Keanu Reeves, che, tuttora, vive un periodo di risonanza mediatica e ammirazione popolare quasi senza precedenti.
Capiamo dove affonda questa popolarità incredibile, parlando di John Wick (anche se gran parte del merito va dato allo stesso Reeves, sempre distintosi per la signorilità e il rispetto per i fan).
John Wick è un film d’azione/drammatico del 2014, diretto da Chad Stahelski, che ha dato una forma all’idea di Derek Kolstad, vero architetto di quello che è poi diventato un franchise rilevantissimo della scena cinematografica.
La pellicola tratta della storia di John Wick, un ex sicario al soldo di un’organizzazione mafiosa russa. Wick è rinomato nell’ambiente per la spietatezza e l’abilità con cui porta a compimento i delitti che gli vengono commissionati. Considerato da molti l’uomo nero, Wick, in realtà, è un personaggio molto più complesso. Non è malvagio, è, più che altro, pragmatico e possiede una propria scala di valori, per quanto originale e particolare essa possa sembrare. La sua carriera da sicario finisce quando incontra una donna di cui si innamora, ma la storia del film incomincia in un momento successivo alla morte di quest’ultima. Distrutto dal lutto, Wick finisce vittima – casualmente – di Iosef Tarasov (Alfie Allen), il figlio di Viggo Tarasov (Michael Nyqvist), il precedente capo di John. Iosef aggredisce Wick nella sua casa, gli ruba l’auto, vandalizza il suo appartamento, ma soprattutto uccide crudelmente il cucciolo di cane che la moglie ha regalato a John come ultimo regalo prima di morire. Ciò scatena in Wick una folle esigenza di vendetta, che darà vita a un inseguimento sanguinoso e spettacolare, con Viggo Tarasov che proverà in tutti i modi a frapporsi fra il figlio e Wick.
Devo ammetterlo, non sono un fan dei film d’azione, ma ritengo John Wick una delle migliori pellicole del genere. Il ritmo è talmente intenso, come intensa è anche l’interpretazione di Reeves, che il film finisce per essere accattivante e coinvolgente. La “crudezza grafica” non disturba mai lo spettatore, ma enfatizza e valorizza l’impatto delle scene di combattimento armato.
A dispetto dei fiumi di sangue che vengono versati nel film, ho trovato la pellicola finanche “rilassante”, per il suo essere estremamente lineare da seguire. A volte l’eccessiva linearità è un difetto, ma va ribadito che Reeves, aiutato da una impostazione narrativa sicuramente appropriata, è riuscito a trasformare un prodotto semplice in un prodotto sicuramente vincente.
Non so se si possa considerare cult questo film, ma ritengo che, pur essendo passati soltanto cinque anni dalla sua uscita, il franchise e l’interesse attorno a questa politica possano far considerare John Wick una pietra miliare di un genere che pure vanta decine e decine di film importanti e apprezzati dalle masse.
Lui è un’attore fantastico e questo è un film straordinario!
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Sai che non mi aspettavo mi sarebbe piaciuto? Invece, pur essendo distante dai film che di solito guardo, mi è piaciuto un botto.
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Film adrenanilico! Il secondo film della serie non raggiunge il primo ma con il terzo si riprende completamente. Ti consiglio di recuperare atomica bionda molto simile a jon wick ma con un ambientazione bellissima ella berilino dei anni 80 e con una delle colonne sonore più belle in assoluto
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Grazie mille. Lo farò senz’altro 🙂
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Un action che mi é ha stupito, mi sono anche divertito un sacco.
Attore protagonista da 10
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Assolutamente. Reeves un numero uno.
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