CULT MOVIES #23: Forrest Gump

Anche questa settimana ho recuperato uno di quei filmoni che tutti, almeno una volta nella vita, dovremmo vedere. Sto parlando di Forrest Gump, film drammatico di Robert Zemeckis del 1994, che, proprio nelle ultime settimane, ha festeggiato i venticinque anni di esistenza.

Non riesco a spiegarmi la ragione per cui questo film non mi avesse attratto in precedenza, soprattutto perché – inutile girarci attorno – l’ho letteralmente adorato. Credo sia una di quelle pellicole che riescono a ricaricarti, a darti speranza, a farti capire che non è mai detta l’ultima parola.

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Per alcuni Forrest Gump potrebbe essere considerato un dramedy, proprio per il fatto che il personaggio, al centro della storia, sia un “tontolone” che fatica a comprendere la gravità degli eventi che lo circondano e soprattutto a interpretare la crudeltà e la superficialità degli individui che lo circondano. A mio modo di vedere, sì, potrebbe essere anche un dramedy, ma gli aspetti comici passano in secondo piano, venendo oscurati dall’impatto che hanno avuto, su di me, le scene più eminentemente drammatiche.

Il film ha raccontato, in modo quasi scanzonato, di problematiche e tematiche che ci coinvolgono tutti, mantenendo un approccio ingenuo, incantato. L’approccio del protagonista, Forrest, interpretato da un Tom Hanks da oscar (nel vero senso della parola), è stato il miglior modo per svelare al fruitore una serie di insensatezze tipiche della nostra realtà e di fare denuncia, senza parlare apertamente. Forrest è l’emblema di una società che può ancora riscoprirsi buona, piena di valori, incantata. Una persona talmente luminosa e talmente restia ad arrendersi da contrastare con quella dose naturale di brutture che ogni vita – specialmente di chi sperimenta la guerra – tende a conoscere.

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Il film, tratto da un romanzo di Winston Groom, ha, a mio modo di vedere, segnato la cinematografia e innovato il modo di parlare della vita e di utilizzare i materiali drammatici. È una vera pietra miliare del cinema, che io ritengo di fondamentale importanza culturale e morale. Un film in grado di vincere numerosissimi riconoscimenti (e ben sei premi oscar), che si imprime nella mente del suo pubblico, lasciando un sapore di dolcezza e un messaggio motivazionale così forti da rivelarsi bagaglio per la vita.

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