Mai senza parole #3

Avrei tanto, tantissimo da dire, dopo questi due giorni e mezzo di stacco, ma cerco di condensare tutto. Non voglio risultare palloso, giammai!

Partiamo col dire che la nota positiva di aver staccato dalla routine è stata quella di dimenticarmi delle ansie e di ciò che mi aspetta, una volta arrivato Settembre. La nota negativa è, invece, quella di essermi dimenticato delle mie ansie, quindi adesso ho l’ansia che aver accantonato l’ansia possa essere terribile, in vista delle sfide e delle prove in cui mi dovrò cimentare, a partire dal mese prossimo. Nello specifico, sono veramente spaventato dall’idea di dover fare un tirocinio obbligatorio di 50 ore al Tribunale, insieme a un giudice.

A me il Tribunale fa venire i brividi. Chissà come sono finito in questa strada?

A parte questo, torniamo a parlare del viaggio. Vi voglio condividere, infatti, un momento saliente di questi due giorni. Giunti nel paesino di Ferla, nell’entroterra siciliano, ho avuto modo di conoscere un personaggio straordinario. Quattro chiacchiere appena, ma è stato subito amore con la signorina Romano. Dovete sapere che la signorina Romano è una donna ultraottantenne, che ha vissuto sempre da sola, che si vanta ancora della sua maturità classica. Una donna sola, ma piena di vita, intelligenza, cultura e allegria. Una di quelle persone vissute in borghi così lontani dalla realtà caotica delle città, che ti stupiscono per il loro aspetto e la loro parlantina così “continentale”. L’abbiamo conosciuta che indossava una maglia animalier e aveva le unghie lunghissime laccate d’arancione. Un vero e proprio personaggio, capace di lasciarti il buonumore dentro!

Riflettendo su personaggi del genere – che prima o poi finiranno in qualche mio romanzo – mi chiedo quanto sia difficile essere diversi in realtà spesso troppo chiuse nella tradizione, nel conformismo, come lo sono i paesini. Non voglio essere snob o disprezzare le piccole realtà, ma penso che una donna come la signorina Romano possa aver vissuto e subito sulla pelle molti pregiudizi. E, personalmente, ho una particolare affezione per chi è fuori dalla norma, per chi si distingue, per chi va fiero di essere diverso. Anche perché spesso chi viene disprezzato è, in realtà, solo qualcuno che ha avuto il coraggio di essere se stesso e che non ha accettato l’idea di appiattirsi alle consuetudini!

Nel bagaglio della vacanza ci metto anche una consapevolezza. Quella che, nei rapporti tra persone, bisogna fare sempre quel che ci si sente. A voler assecondare il consiglio degli altri, finisci soltanto per sbagliare. Fortuna che sbagliando si impara.

Colgo l’occasione di questa nuova pagina del diario per annunciare a tutti che, da domani, sarà disponibile GRATUITAMENTE una raccolta di racconti, frutto di un contest sul gruppo “Scrittura Creativa & Blogging”. Ovviamente i blog interessati alla raccolta faranno adeguata pubblicità alla cosa, quindi non rischierete di perdervi quest’occasione. Ho curato l’impaginazione e corretto i refusi, quindi vi posso assicurare che sarà un bel passatempo e poi è gratis, quindi spero che quanta più gente possa scaricare.

Dato che l’altra volta mi sono scordato di condividervi una canzone, stavolta faccio bene attenzione a non stravolgere il format e vi saluto con il pezzo che mi ronza in testa in questi giorni. Lo so, mi butto sempre sul vintage.

18 pensieri riguardo “Mai senza parole #3

  1. Spero che il tirocinio sia piacevole e utile 😉
    Riguardo al non uniformarsi, basta che le proprie unicità non siano dannose, per il resto è tutto ok 😉 e riguardo ai consigli, ascoltare non fa mai male, quindi bisogna riflettere molto bene, perché alla fine, tanto, si rimane (spesso) soli con le conseguenze della scelta!

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