Buongiorno e buona domenica lettori. Oggi faccio uno di quei post che, spesso, servono più a me che a voi. Infatti, voglio fare un po’ di chiarezza su un paio di generi letterari che vengono evocati sempre di più negli ultimi tempi, ovvero lo Steampunk e il Cyberpunk.
Sono due termini, a mio modo di vedere, complessi e che nessuno si dà briga di giustificare quando recensisce un’opera che rientra in tale genere. Quindi, con questo articolo, proverò a rendere semplici le definizioni di questi generi, tanto per me quanto per voi.
Partiamo col dire che lo steampunk è tradizionalmente considerato come una variante del cyberpunk, che è stato un genere affermatosi prima, sebbene nello steampunk finiscano per confluire opere prodotte decenni e decenni prima della stessa canonizzazione del genere (un esempio sono le opere di Jules Verne).
DEFINIZIONE DI CYBERPUNK:
Per definire lo steampunk, dunque, occorre definire prima il cyberpunk. Per cyberpunk dobbiamo intendere un genere fantasy con stretti legami al mondo di internet o del cyberspazio. Ma questa è solo una definizione (MOLTO) approssimativa. Il cyberpunk si caratterizza, inoltre, per un’atmosfera oscura, per il ritratto di società trasformate radicalmente da innovazioni tecnologiche e in costante evoluzione. Nelle opere cyberpunk l’elemento punk è dato quasi sempre da un complesso sistema politico-sociale e dall’insorgere di movimenti “anti-sistema”, nati per cambiare l’ordine costituito.
DEFINIZIONE DI STEAMPUNK
Lo steampunk – la creazione del termine viene attribuita al famoso scrittore K.W. Jeter – prende dal cyberpunk l’attenzione alle tecnologie e ai cambiamenti che essa porta nella società. Ma è una letteratura che parte da una speculazione. E’ un genere, infatti, che cerca di immaginare come sarebbero andate le cose (What if...) se in un’epoca storica ben precisa (tradizionalmente la Londra vittoriana) fosse stata introdotta una tecnologia nata soltanto successivamente o assolutamente futuristica e non reale. Potremmo sintetizzare, affermando che lo steampunk è quel genere di fiction che immagina gli effetti del “futuro nel passato”. E da ciò capiamo perché tanto il cyberpunk che lo steampunk rientrino nel genere fantascientifico.
Elementi comuni da ritrovare nei romanzi steampunk sono la narrazione di una storia alternativa, il ripercorrere gli eventi che hanno portato alla Guerra Mondiale e cercare di evitarla, il contrasto fra illuminismo e romanticismo, e così via.
I personaggi delle storie steampunk quasi mai sono eroi tradizionali. Sono spesso dei ribelli, i cui caratteri emergono in chiaroscuro e che vengono influenzati dalle atmosfere cupe del luogo in cui vivono. Tra l’altro, la narrativa steampunk viene influenzata dalla letteratura Noir e Hard-Boiled.
Una peculiarità dei due generi (e in particolare dello steampunk) è quella di aver influenzato molto la società e la cultura popolare (anche se non è accaduto in Italia), tanto da aver lasciato tracce in mondi e in branche artistiche differenti, che vanno dalla moda fino all’interior design. La parola chiave per riassumere il condizionamento di questi generi nella società è “complessità”. Un esempio di quanto sia complesso ricalcare i modelli steampunk o cyberpunk ci viene dato da quella che è l’attenzione nel creare costumi che combinino allo stesso tempo elementi futuristici e richiami alla tradizione storica.
Spero che la distinzione fra i due generi sia sufficientemente chiara e che vi abbia incuriosito questo piccolo tuffo in questi generi sempre più chiacchierati (ma che ancora non hanno un grande successo di pubblico in Italia).
Prima di salutarvi, vi propongo qualche suggerimento di libro steampunk, nel caso vi foste incuriositi al genere!
Philip Reeve – Macchine Mortali
Sempre interessanti questi articoli^^
Dove trovi le informazioni e le fonti?
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Grazie 😊
Nello specifico mi sono affidato a Wikipedia, un magnifico portale che si chiama “Tv tropes” e per trovare le proposte letterarie ho spulciato qualche articolo di blog su google.
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Ah ok, devo cominciare anche io a guardare le varie fonti di Wikipedia
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Ti faccio solo un appunto: se le opere di Verne possono aver contribuito a ispirare l’estetica steampunk, è forse azzardato dire che ne facciano parte.
Un elemento dello steampunk è la fantascienza retro-futuristica, ma elementi come il Nautilus, ai tempi di Verne, più che essere fantascienza retro-futuristica, erano fantascienza e basta 😉
Riguardo all’influenza in Italia, è certo blanda, ma crescente: non sono troppo rari gli eventi che, almeno tangenzialmente, sono a tema steampunk – per dire, anche qui a Cagliari, solitamente nel mese di maggio, un’associazione organizza un picnic “vittoriano e steampunk”, ai giardini pubblici, e chi lo desidera può indossare un costume adatto.
(Certo, a volte c’è confusione e capita di vedere, più che altro, gente con costumi scelti a ca… a caso, diciamo 😛 )
So che comunque vengono organizzati eventi in varie parti d’Italia, regolari o una tantum, a tema steampunk, perciò la cosa può prendere piede da un momento all’altro – o affossarsi in qualsiasi momento: per qualche strano motivo (io direi: la scuola 😛 ) il fantastico ha sempre faticato un po’, da noi.
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Ero ignorante sull’argomento, quindi l’appunto lo accetto volentieri. Non sapevo esistesse questa subcultura steampunk in italia.
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Sta ancora cercando di affermarsi, ma qualcosa c’è 😉 il problema è che l’Italia sembra davvero ostile al fantastico in generale, e alla fantascienza in particolare.
Forse qualcosa cambierà un pochino, tra Stranger Things e supereroi – molto è già cambiato dagli anni ’90, in fondo.
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Buona domenica, Giovanni!
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Grazie 💙 anche a te
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Davvero c’è chi confonde queste due categorie? Mah…
Non sono un gran frequentatore, ma da quel che so esistono anche il dieselpunk e l’atompunk, che si collocano temporalmente tra lo steampunk e il presente (quanto a livello di “retro-futurism”).
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In realtà ho fatto riferimento alle due categorie che stanno venendo più chiacchierate negli ultimi anni, a causa di film e serie tv.
Il confronto col cyberpunk mi è servito per descrivere meglio lo steampunk non perché volessi criticare qualcuno. Poi io davvero brancolavo nel buio su questo genere. Ti ringrazio per il commento 😊
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Mi permetto di aggiungere le fantastiche graphic novels di Alan Moore di The League of Extraordinary Gentlemen, davvero strepitose (anche se dopo le prime due davvero parecchio cerebrali!). Stare alla larga dal film, invece!
Bell’articolo!
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Grazie per il tuo contributo. 😊
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Il film non è tremendo, ma non c’entra granché col fumetto: sembra più una fanfiction 😛
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Per quel che può valere una definizione ho sempre pensato allo steampunk come a un’ambientazione o un’estetica, non tanto a un genere.
Ho provato un sacco di volte a seguirlo, senza tante soddisfazioni. La mazzata finale l’ho avuta quando sono incappato nell’esperto che invece della qualità delle storie andava a dissertare sul fatto che il dettaglio X (accessorio o decorazione) fosse steampunk oppure clockwork. A quel punto il mio entusiasmo si è accasciato definitivamente.
Chissà, un giorno potrei tornare a dare un’occhiata…
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Certo. Queste pedanterie fanno passare la voglia!
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Interessante!
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L’ha ripubblicato su thebooksareinthehouse.
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