Salve ragazzi, anche stavolta vado online con una pagina del mio diario dal tema scelto dai miei followers su Instagram. Avete scelto come argomento il mio rapporto con la musica. Prima di addentrarmi sul topic del giorno ci tengo a ribadire quanto mi gasino questi momenti confessione. Non so se alla fine parlo al muro o il blog si trasforma in un surrogato di una terapista piuttosto taciturna, ma rimane divertente. Ad ogni modo, dato che non voglio essere autoreferenziale, vi invito a parlarmi del vostro rapporto con la musica. Sono curioso di leggere i vostri commenti e il vostro punto di vista.
Partiamo innanzi tutto da una domanda: che cos’è la musica per me? Credo che alla fine risponderei con una parola a me tanto cara: “evasione”. La musica spesso è il metodo più veloce per sentire meno i dolori della vita. Una sorta di paracetamolo per la sofferenza. La musica riesce a farci pensare o a distrarci, ma lo fa senza esacerbare i nostri stati d’animo, riuscendo, qualche volta, ad annullare del tutto le nostre malinconie. Quindi, da questo discorso, mi viene da dire che la musica sia anche sostegno, proprio per quanto mi/ci aiuta nei momenti bui.
Quando ho iniziato ad apprezzare la musica? Penso che la musica si apprezzi anche da piccolissimi, ma le prime opinioni penso di averle maturate alle elementari, quando mi feci comprare i cd di Shakira e di Tiziano Ferro. Canticchiavo le canzoni del primo periodo tizianoferriano insieme ai miei compagnetti e andava bene così. Dopo anni di esaurimento nervoso dovuto alla troppa recezione passiva del cantante preferito dei miei genitori: Michele Zarrillo.
Ora, Michele Zarrillo viene considerato uno dei cantanti meno di qualità della musica leggera italiana degli ultimi decenni dai criticoni sopraffini (lo mettono giusto sopra Max Pezzali, ma più di là non va). Io non lo disprezzo fino a questo punto, ma averlo sentito dal momento in cui sono nato per tutta la mia infanzia (e ancora adesso), di certo non me lo fa risultare un mostro di simpatia.
Dicevamo di me, però. A proposito di Max Pezzali, verso il periodo delle medie iniziai ad ascoltare a manetta Pezzali e gli 883. Mi dispiace per chi gli rifila una critica dopo l’altra, ma per me rimane un cantante iconico, capace di cantare a una generazione intera. Due cose, semmai, possiamo dirgli: non è stato capace di reinventarsi in un’epoca musicale in cambiamento e non è mai stato un mostro di bravura (ma la tecnica al giorno d’oggi pare essere poco importante, quindi non capisco perché il paria debba essere solo e soltanto lui).
A diciott’anni entrai in fissa coi Queen, tanto che il biglietto della bomboniera del diciottesimo recitava “Don’t stop me now cause I’m having a good time”. Ci pensassi ora, scriverei “scappa che il disastro è dietro l’angolo altro che good time”.
Crescendo, ho iniziato ad apprezzare anche la musica straniera, anche se i miei idoli sono presto diventati Emma Marrone e Marco Mengoni. Ricordo che prima di andare a fare esami avevo bisogno di ascoltare sempre “L’essenziale” di Marco o “La mia città” di Emma. Poi ho preso il mio unico e solo – ma piuttosto traumatico – fosso all’università, e ho cambiato routine. Progressivamente sia Marco che Emma sono cambiati. Hanno trasformato il loro stile e io sono rimasto noiosamente tradizionalista.
Ecco, ve lo confesso: mi piace la musica pop. Ma di quella più tradizionale e meno rimaneggiata possibile. Aborro le influenze della tecno e della elettronica (che per me hanno stroncato la musica di Katy Perry e Rihanna) e continuo a provare un fortissimo debole per la musica fatta di una melodia semplice e di una voce come si deve. Sono antico, lo so… Ma perché i nostri nonni ascoltavano gente che aveva una voce pazzesca e a noi ci toccano i trapper? Va beh…
Negli ultimi anni ho sviluppato un po’ di esterofilia nella musica. Apprezzo soprattutto le grandi voci femminili del panorama mondiale, Adele su tutte. Lady Gaga mi ha affascinato a periodi alterni. Anche lei, per i miei gusti, è stata troppo poliedrica. Iconica nella sua versione dance un po’ tamarra, ma si è andata a perdere con tutte le sperimentazioni fatte in seguito (Born this way per me ha segnato un declino della sua produzione, poi ripresasi con “Million Reasons” e ovviamente con la colonna sonora di “A Star is Born”).
Sono, inoltre, un fan delle voci british, un po’ sporche ma molto profonde, come James Arthur o Calum Scott.
Se vedo i titoli che ho salvato su Spotify penso di essere uno schizofrenico privo di buon gusto e proprio per questa ragione decido di chiudere così questo numero di Mai Senza Parole e vi auguro una magnifica domenica,
Utilizzate lo spazio commenti per dire cosa è la musica per voi e quali artisti preferite!
“Un fortissimo debole per” vince a mani basse l’ambito premio Ossimoro dell’anno 😄
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Beh debole era inteso come sinonimo di inclinazione. Però effettivamente sembra una figura retorica.
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Io non ho mai avuto una gran passione musicale, anzi: la ascolto molto passivamente, in genere subisco quella che passa per radio e difficilmente mi metto a scaricarla. Questo non significa che non mi piaccia, ma non è mai al centro dei miei pensieri. E dire che sono cresciuto con due genitori che invece la musica l’adorano e ne hanno sempre riempito la casa! Eppure né io né i miei fratelli siamo dei patiti di musica; credo che questo sia l’unica vera grande delusione che abbiamo mai dato ai nostri genitori! XD
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Beh nemmeno io sono patito eccessivamente, però la apprezzo molto.
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Io ascolto molto rock
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Ci sono vari generi di Rock. A me piace il rock melodico (d’altronde ho citato i Queen).
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Già che io adoro
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Sono cresciuta a pane e Pooh, della musica italiana conosco praticamente tutto. Ma non disdegno il rock e po straniero .L’unica musica per me inascoltabile è la trap, il rap , il punk e Heavy metal.
Non capisco come un Ghali o un Sfera e basta siano riusciti a far successo e non capisco cosa piaccia di Achille Lauro e Calcutta.
Nel panorama italiano odierno praticamente eliminerei tutti a parte Elisa. Chiaramente è una mia piccola opinione e per fortuna siamo tutti differenti.
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Ci intendiamo perfettamente. Grazie per aver condiviso!
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Tendenzialmente anche per me è evasione, anche se a volte mi porta ad approfondire situazioni della realtà che mi circondano. Inoltre c’è anche la componente testuale che influisce, anche se di solito, mi lascio molto di più trasportare dal sound. Anche l’accoppiata testo della canzone e musica è un bel tema per quanto riguardo l’ascolto. Buon fine settimana! 😉
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Anche a te e grazie del commento 😊
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